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Southampton, Gabbiadini: “Dopo l’esordio tornai in officina. Penso al ritorno in Italia”

"Con l'inglese all'inizio andava male, ma se segni è tutto più facile. Quando sono arrivato tutti mi hanno aiutato molto"

Redazione ITASportPress

Manolo Gabbiadini si racconta ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com; ecco quanto dichiarato dall'attaccante del Southampton: "Con l'inglese all'inizio andava male, ma se segni è tutto più facile. Quando sono arrivato tutti mi hanno aiutato molto".

MELANIA - "Non sono un chiacchierone, esattamente come mia sorella. A casa tra di noi c'era sempre un pallone di mezzo e ammetto che spesso vinceva lei, d'altronde otto anni di differenza si sentono, però qualche volta mi faceva vincere".

PARAGONI - "A Southampton sto benissimo, anche mia moglie Martina e mio figlio Tommaso stanno bene, ovvio che ci siano stati dei cambiamenti rispetto a Napoli. Siamo passati dalla vita napoletana, con giri in centro e passeggiate sul lungomare, al freddo inglese, quindi stiamo molto più tempo a casa".

FANTACALCIO - "Mai fatto il fantacalcio, non mi piace. In Inghilterra non c’è l’ossessione italiana per il fantacalcio".

ESORDIO - "La prima partita in Serie A fu contro il Parma il 14 marzo 2010, giocavo nell'Atalanta ed entrai al posto di Tiribocchi, ma il giorno dopo ero in officina da mio zio. Lavoravo 4 ore al mattino, non pensavo ancora di fare il calciatore professionista. Che sarei diventato un calciatore l'ho capito dopo, quando fai la Serie B e vedi che torni in Serie A".

NOSTALGIA - "Mia moglie se la cava con l'inglese, ma da italiano non posso non ammettere che penso di tornare".