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Tedino: “Giovani italiani non sono bamboccioni ma mio Scamacca è un fenomeno”

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Il tecnico del Trento ha lanciato Scamacca nelle giovanili della nazionale

Redazione ITASportPress

L’attaccante del West Ham Gianluca Scamacca è il secondo calciatore italiano più giovane che gioca in Premier League. Il primo è Wilfred Gnonto del Leeds poi gli altri sono l'esperto Ogbonna e i naturalizzati Ederson e Jorginho. Per l’ex Sassuolo già sei reti di cui due in Premier e quattro in Conference League. Niente male per uno arrivato in Inghilterra quasi alla fine della preparazione e si è già messo in evidenza acquisendo anche una buona dose di esperienza internazionale che tornerà utile all’Italia di Mancini. Ma la sua presenza in Inghilterra servirà per stimolare i tanti italiani che non vogliono andare via all’estero e che ieri sulla Gazzetta dello Sport, Gianfranco Teotino nella sua rubrica li ha definiti “bamboccioni che restano in patria anche se per loro nelle squadre italiane c’è sempre meno posto". 

L'opinione Il tecnico Bruno Tedino conosce bene Scamacca visto che lo ha allenato in Nazionale essendo stato c.t. delle giovanili azzurre. L’attuale allenatore del Trento ai microfoni di Itasportpress parla così di Scamacca e del calcio inglese. “Io credo molto nei giovani che si allenano bene. Scamacca l’ho fatto debuttare in maglia azzurra nel 2014 contro la Polonia poi ha sempre partecipato ai nostri stage. Ha giocato contro la Francia nel 2015 con l’Under 17. Fisicamente è un colosso ed è abile anche con il tiro ed ha un destro che fulmina i portieri avversari. E' un fenomeno e in Premier League farà bene, ma trova un calcio completamente diverso, senza tatticismi e con gente che va a 500 all’ora per recuperare la palla anche a 70 metri di distanza. C’è una muscolarità completamente differente rispetto ai giovani italiani. In merito alla questione dei bamboccioni, non credo che i calciatori italiani siano viziati, piuttosto appartengono a un sistema che è codificato per un certo tipo di calcio e non trovano spazio. Nei dilettanti i giovani, parlo dei 23enni addirittura non giocano e l’allenatore è costretto a mandare ragazzetti in campo di 18 anni che non si allenano con la voglia e l'intensità giusta ma per regolamento devono giocare per forza. Tornando a Scamacca, sono certo che farà molto bene perchè è pronto per i grandi campionati avendo grande tecnica ma soprattutto un bel carattere. E’ intelligente, non si monta la testa e capisce al volo tutto quello che l’allenatore gli dice”.   

 

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