ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

gazzanet

Van Dijk ricorda: “A 16 anni non ero abbastanza bravo, poi sono cresciuto di 18 cm e…”

foto Twitter

"Quella crescita mi creò problemi a correre"

Redazione ITASportPress

Virgil van Dijk si racconta e lo fai ai microfoni di Sport. Il difensore olandese, nonostante il periodo di emergenza per il coronavirus ha voluto guardare al futuro con fiducia, un futuro che per il classe si chiama ancora Liverpool.

CUORE REDS - "Vorrei essere ricordato come una leggenda del Liverpool. Voglio fare cose incredibili qui. Abbiamo una squadra fantastica, non ci manca nulla. Abbiamo tutti i mezzi necessari per essere grandi: un allenatore col quale ci identifichiamo, una rosa capace e versatile e uno stile di gioco vincente. Poi c'è Anfield, uno stadio con tifosi che ci danno la spinta giusta sempre. Mi incrocio con le leggende durante le partite e mi sento parte di una famiglia molto grande e benvoluta".

PASSATO - Van Dijk è diventato a tutti gli effetti il miglior difensore del mondo, nonché riconosciuto come secondo alla premiazione del Pallone d'Oro 2019. Ma per l'olandese non sono sempre state rose e fiori: "A 16 anni ero un terzino destro e non ero abbastanza bravo da giocare centrale. Non sono mai stato un giocatore eccezionale nelle giovanili: a volte ero impiegato come esterno e a volte centrale", ha detto il difensore che poi ha raccontato una parte della sua vita inedita: "Da giovane non ero così alto finché non ho fatto uno scatto. A 16 anni il mio fratello minore era più alto di me ma durante quell'estate ho compiuto 17 anni e sono cresciuto di 18 centimetri. Avevo problemi a correre normalmente, il mio ginocchio era un po' instabile e avevo problemi anche all'inguine. Fu necessaria una riabilitazione speciale con i fisioterapisti e rimasi sei settimane fuori dal campo di allenamento. Era come vivere in un altro corpo. Per fortuna dopo queste difficoltà ho iniziato a giocare bene".