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A tutto Chiellini: “Ibrahimovic mio miglior nemico. Non sono come Sergio Ramos e Van Dijk ma in campo…”

Redazione ITASportPress

Il difensore italiano si racconta

Giorgio Chiellini, difensore centrale della Nazionale italiana e capitano della Juventus, ha rilasciato una bella intervista a So Foot in cui ha affrontato diversi temi dell'attualità calcistica ma anche della sua carriera da giocatore. Dal suo ruolo e l'approccio in campo, fino ad alcuni storici rivali e momenti particolari vissuti sul terreno di gioco.

A tutto Chiellini

Parte da una grande rivalità di campo il difensore italiano: "Ibrahimovic? Devo trovare un rivale per dare il meglio. Stimo molto Zlatan, ci rispettiamo. Eravamo compagni nella mia prima stagione alla Juventus. Mai avuto paura di affrontarlo, mai fatto un passo indietro", ha detto Chiellini che poi ha aggiunto. "Poi è diventato nemico assoluto passando all’Inter, poi semplice avversario al Milan o in Nazionale. Il migliore nemico della mia carriera, senza dubbio".

Sul ruolo di difensore: "Mi fa molto piacere vincere un duello. Quando riesco a bloccare un tiro pericoloso o salvare un gol, ho una scarica di adrenalina. È una gioia diversa dal segnare, non è paragonabile, ma quei salvataggi in partite importanti, li ho ancora dentro di me. Ad esempio, il mio gol segnato contro il Barcellona nei quarti di finale di Champions League mi ha dato molta meno soddisfazione di aver impedito a Harry Kane di segnare all’89° minuto. Questa partita contro il Tottenham (nel 2018, ndr) è stata molto combattuta. Dopo c’è stato anche l’abbraccio con Gigi Buffon e Barzagli. Un momento forte. Per vincere i duelli con gli attaccanti bisogna essere pessimisti e prevedere il peggio. È il prezzo riservato ai giocatori normali come me o Barzagli. Andrea è un grandissimo ma noi non abbiamo le qualità da fuoriclasse di Sergio Ramos o Virgil van Dijk".

"Personalmente ho una sorta di sdoppiamento della personalità: sono piuttosto timido e riservato come uomo, ma in campo sono capace di tutto pur di vincere. Ritirarmi in uno stadio vuoto? Senza tifosi non è calcio, mancano le emozioni. Comunque è sempre meglio che niente. Purtroppo bisogna adattarsi". E infine: "La Superlega? Cinque anni fa dissi al presidente Agnelli che speravo di giocare ogni settimana contro Barcellona, Real Madrid, Psg o Bayern Monaco… Per un calciatore di alto livello è il massimo. Spero di vedere dei cambiamenti importanti. Magari anche con un nuovo format della Champions. Bisogna migliorare il prodotto-calcio. Con il Covid, siamo in una impasse pericolosa: la crescita ha lasciato posto all’incertezza".