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Aguero, il rapporto col padre: “Mai un complimento da calciatore, ma dopo il ritiro…”

Aguero

Il Kun confessa un rapporto davvero particolare con suo padre

Redazione ITASportPress

Ha dovuto appendere gli scarpini al chiodo per un problema al cuore. Adesso Sergio Aguero prepara il suo futuro, forse, lontano dal pallone. Il Kun si è raccontato a 360° in una bellissima intervista a Tyc Sportsnella quale si è soffermato anche sul particolare rapporto con suo padre.

SOSTEGNO - "Sono sempre stato circondato dalla mia famiglia e sempre mi hanno sostenuto. La mia famiglia è sempre stata fondamentale in tutto", ha esordito Aguero. "Tutti tranne mio padre. Sì, perché lui mi ha sempre detto che come giocavo ero un disastro. Era molto duro ed esigente nei miei confronti. Non mi ha mai detto che giocavo bene. Quando mi sono ritirato, il 15 dicembre, mi ha detto che ero il miglior giocatore che aveva mai visto. Ha aspettato che mi ritirassi prima di potermelo dire. Con lui ho avuto un rapporto molto forte nel calcio e da ragazzo lo ascoltavo molto. Avevamo degli screzi sul calcio ed era piuttosto severo in questo senso. Cercava sempre qualcosa che mi facesse stare male, nonostante magari io segnassi un gol o facessi una bella partita. Anche da grande, quando segnavo, mi diceva che ero stato fortunato. Me lo diceva per farmi dare di più. Non era soddisfatto di quello che facevo e di come mi allenavo o giocavo". E ancora: "Una volta mi ha fatto piangere una settimana. Se mi comportavo male nel quartiere mi diceva che non mi potevo allenare. Mi ha insegnato ad apprezzare il calcio e concentrarmi davvero su ciò che volevo. Tra le altre cose non mi lasciava nemmeno andare a ballare quando ero nella prima squadra dell'Independiente".

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