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Albania, De Biasi: “Belotti mi spaventa. La Figc ha paura di noi. Io c.t. dell’Italia? Nessun rimpianto…”

"Se ci saranno i presupposti, potrei anche continuare: c’è rispetto e considerazione. In ogni caso, se potessi scegliere, non tornerei in Italia, ma andrei di corsa in Inghilterra o Spagna"

Redazione ITASportPress

In vista della sfida contro l'Italia a Palermo valevole per la qualificazione ai Mondiali 2018, Gianni De Biasi, commissario tecnico dell'Albania, intervistato da La Stampa ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Non ci arriviamo bene. Abbiamo qualche assenza di troppo: Mavraj, dell’Amburgo, è infortunato, Djimsiti, dell’Avellino e Berisha sono squalificati: sono i due centrali e il portiere. Mica male contro Belotti e Immobile. Sarà una sfida fondamentale: se non la perdiamo rimaniamo in corsa. Anche se è difficile, in ogni caso".

BELOTTI - "Mi spaventa abbastanza, avrei preferito che in cima ai bomber del campionato ci fossero degli stranieri, almeno non li avrei avuti contro. Belotti è un anno solare che sta andando a manetta, ma il dramma è che non c’è solo lui: Immobile, Insigne, Candreva: all’Italia, davanti, non mancano le alternative".

PALERMO - "A Palermo gli albanesi saranno decisamente meno rispetto a Genova: del resto, credo che la scelta fatta dalla Federcalcio, su un’isola, sia stata strategica. Uno adopera le armi che ha: si vede che avevano paura di un’altra invasione. Magari hanno scelto Palermo anche per un altro motivo: la scaramanzia, due vittorie in altrettante partite. Ma noi non andiamo in nessuno degli hotel dei ritiri di quelle avversarie. L’ho controllato personalmente: 'Qui c’è stato l’Azerbaigian', mi dissero. E io: 'Ecco, in questo non ci andiamo'".

PROBLEMA - "La mia è una squadra un po’ più organizzata, che ha una considerazione diversa degli avversari e la consapevolezza di aver raggiunto un buon livello. C’è un problema: forse abbiamo toccato il nostro apice".

MONDIALE A 48 - "Credo sia un obiettivo raggiungibile, se continuiamo di questo passo: il guaio è che non ci sono giovani che possano dare subito un nuovo impulso".

FUTURO - "Se ci saranno i presupposti, potrei anche continuare: c’è rispetto e considerazione. In ogni caso, se potessi scegliere, non tornerei in Italia, ma andrei di corsa in Inghilterra o Spagna".

NESSUN RIMPIANTO - "Sono stato molto vicino a diventare commissario tecnico dell'Italia, ma non ho rimpianti: vivo il presente".

"L’intervista completa in edicola con “La Stampa”