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IL DIRETTORE DI GARA

Arbitro Aureliano: “Var come miglior amico. Aperti per eventuale ‘challenge'”

Gianluca Aureliano (getty images)

Il direttore di gara ha affrontato diversi temi legati al mondo arbitrale

Redazione ITASportPress

Gianluca Aureliano, arbitro della sezione AIA di Bologna, ha parlato a Qui Studio Voi Stadio su TeleLombardia a proposito del modus operandi dei direttori di gara ed in modo particolare del Var e della sua applicazione. "Il Var è il nostro migliore amico, non è ingerente nè ha problemi ad intervenire. Il nostro è un gruppo sia arbitro che Var. Per noi è il miglior amico che ci mette il dito nella piaga, non quello che ci protegge", ha dichiarato il fischietto.

COLLABORAZIONE - Spazio, nel dettaglio, a come si lavora tra colleghi: "Quando abbiamo l'auricolare non si fa la telecronaca, si parla quando è necessario. Lo si stabilisce in base agli episodi, in cui si parla tanto perché si discute di ciò che è successo. Ad esempio in Roma-Napoli Rocchi mi ha dato un'informazione, io gli ho spiegato che la mano era attaccata al corpo ma il movimento volontario, e gli ho consigliato di rivederlo". Sulla possibile modifica del regolamento con l'insierimento del Var a chiamata, il cosiddetto challenge: "Noi applichiamo quel che ci viene chiesto. Se un giorno una panchina potrà chiedere il challenge, lo faremo. Al momento non è così: è una questione normativa, non di applicazione".

E ancora: "Se cambierei qualcosa del Var? Io applico ciò che mi viene detto. Al momento attuale secondo me funziona molto bene. Zona grigia? Più si è vicini più si vede l'episodio. La zona grigia non c'è, significherebbe non decidere. Noi dobbiamo essere concentrati per essere nel posto giusto per decidere. Corsa? In una media intorno agli 8-9 km".

IN ITALIA E IN EUROPA - "Cambio di mentalità dell'arbitro in Europa rispetto all'Italia? Penso sia una questione di prospettiva: guardando una partita all'estero non c'è l'accanimento che c'è guardando Juve o Milan, l'arbitro non si nota. E viceversa. La prospettiva nostra non è prendere le medaglie, ma non essere nominati. L'obiettivo nostro è non essere nominati nella moviola. Il voto sul giornale? Lo leggo, certo, è sempre negativo il mio (ride, ndr)".

 Var (getty images)
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