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Atalanta, Cristante: “Futuro? Premier League adatta a me. Mi chiamo Bryan perché…”

"Io come Berti e Stankovic? Sono sincero, non li ho mai visti perché sono troppo giovane. Ma in generale io non ho modelli e sto bene nei miei panni"

Redazione ITASportPress

Lunga intervista rilasciata da Bryan Cristante ai taccuini del Corriere della Sera; ecco quanto dichiarato dal centrocampista dell'Atalanta autore finora di dieci gol tra Serie A ed Europa League:

FIUTO - "L'inserimento è sempre stata una mia caratteristica, solo che non me lo chiedevano come fa Gasperini adesso. Per noi centrocampisti l’obbligo è di non restare mai bloccati in mezzo al campo, correre, osare. Capocannoniere dell'Atalanta? Sarebbe la ciliegina finale. Avere il fisico aiuta, ma è basilare il supporto dei compagni".

GOMEZ - "Io e il Papu sentiamo il calcio allo stesso modo. So che se mi butto la palla arriverà, lui sa che se lancia ci sarò. Siamo due tipi puntuali".

EUROPA LEAGUE - "Fare l’Europa con l’Atalanta significa vivere in un’altra dimensione: partite come quella sul campo dell'Everton sono impossibili da sbagliare. Tifosi in aeroporto? Che emozione! E per avere vinto il girone di Europa League. Mi chiedo cosa succederebbe se dovessimo vincerla. Borussia Dortmund? Nella sfiga abbiamo la fortuna di giocare con una grande: se passi, l’impresa è epica. Per me partiamo 50 e 50. Anche perché il calcio di Gasperini è il più europeo d’Italia: moderno e intenso".

OBIETTIVO - "Puntiamo ad andare più avanti possibile ovunque, a partire dalla semifinale d'andata di stasera contro la Juventus".

PARAGONI - "Io come Berti e Stankovic? Sono sincero, non li ho mai visti perché sono troppo giovane. Ma in generale io non ho modelli e sto bene nei miei panni. Il riferimento a Redondo me l’hanno affibbiato a 15 anni al Milan. Ma io non sono un regista".

CHAMPIONS LEAGUE - "Esordio col Milan? Mentre mi alzavo dalla panchina Ibrahimovic mi diceva: 'Vai tranquillo'. Io non capivo nulla ed è stato meglio così: testa libera e via. Quando a 18 anni ho esordito in campionato ormai ero un veterano".

BENFICA - "Ho accettato volentieri: al Benfica è stata una grande esperienza. Fuori casa a 18 anni non hai scelta: devi svegliarti, disporti a imparare culture diverse in campo e fuori. In Portogallo sembra che vadano lenti, invece è un calcio molto intenso e fisico. Mi ha fatto bene".

NAZIONALE - "L'esclusione dal Mondiale è stata una mezza tragedia, ma può essere l’occasione di un nuovo inizio per tutti. Senza la fretta di un Mondiale, si può ricostruire con noi giovani e creare un blocco per il futuro".

MERCATO - "La mia estate di mercato dipenderà dai prossimi cinque mesi con l’Atalanta. Ma non escludo la Premier League un giorno: mi piace e mi pare adatta alle mie qualità tecniche e fisiche".

CURIOSITA' - "Mi chiamo Bryan in onore di Bryan Ferry, ma non l'ho mai ascoltato. Quella è la musica che piace ai miei. Io ascolto hip hop, amo gli USA, portavo il 24 in onore di Kobe Bryant e seguo l’NBA. Quella vera, però, niente PlayStation".

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