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Atletico Madrid, Simeone: “Per cambiare la storia di un club bisogna vincere. Se non lo fai…”

Simeone (Getty Images)

"Io difensivista? La mia cultura del calcio unisce talento e forza fisica"

Redazione ITASportPress

Lunga ed interessante intervista rilasciata dall'allenatore dell'Atletico Madrid Diego Pablo Simeone a La Nacion. Il tecnico dei Colchoneros ha parlato della sua filosofia di gioco, rispondendo alle critiche di chi lo giudica difensivista. Inoltre, l'ex centrocampista anche di Lazio e Inter ha affrontato diversi temi legati alle ambizioni del suo club con riferimento anche ad alcune delusioni passate.

DIFENSIVISTA - Prova a rispondere subito a chi lo giudica un allenatore che pensa prima di tutto a difendersi. Simeone non le manda certo a dire: "È vero che, avendo giocato in Italia e in Argentina, seguo una filosofica di gioco che unisce talento e forza fisica. Ma la nostra prima finale per l'Europa League contro l'Atletico Bilbao di Bielsa, che era una grande squadra, abbiamo giocato con Adrián, Gabi, Mario Suárez e Diego, che giocava sulla trequarti; Arda Turan e Falcao. Nella finale di Copa del Rey quando abbiamo battuto il Real Madrid al Bernabéu, abbiamo messo Diego Costa, Falcao e Arda in avanti, con Koke, Gabi e Tiago nel mezzo. Possiamo dire che queste squadre sono difensive? Con Juanfran da una parte, cresciuto come ala, e Filipe Luis dall'altra parte...". "La verità è che tutti vogliono avere la palla, ma spesso si preferisce non averla, fare un gioco più duro. Non importa se giochi bene, l'importante è vincere. Non mi piace quando si dice che una squadra che gioca molto fisicamente gioca male. Non è così".

VINCERE - Ma al giorno d'oggi conta alzare i trofei e Simeone lo sa bene: "Per cambiare la storia di un club bisogna vincere. Se non lo fai la tua situazione non cambia. In questi sette anni e mezzo, abbiamo vinto sette titoli e perso tre finali, due di Champions League e un'altra, la Supercoppa di Spagna che abbiamo perso contro il Barcellona, ​​ma con un solo gol di scarto. L'Atlético Madrid sta iniziando a posizionarsi in quei posti che occupano Liverpool, Inter, Juventus. Diciamo che è in quel gruppo di squadre. Per quanto riguarda il budget a disposizione occupiamo ancora il 15° posto".

MESSI - C'è spazio, poi, anche per qualche parole dedicata ad uno dei grandi avversari degli ultimi anni dell'Atletico Madrid, Lionel Messi, attaccante del Barcellona: "Ciò che rende Messi eccezionale è che a lui non importa di nulla. Vuole solo vincere e fare gol. Lo metti nel 4-4-2 di Valverde, nel 3-5-2 con Luis Enrique, nel 4-3-3 a destra con Guardiola o come falso nove. Lui gioca e segna. L'unica cosa che conta per lui è avere una squadra che pensa a vincere, e lui, pensa a fare goal. Tutti dicono che Messi gareggia contro Maradona, contro la storia. Ma secondo me gareggia solo contro Cristiano Ronaldo, e quella competizione li ha resi entrambi migliori. Forse vuole diventare campione del mondo, vuole vincere la Copa America, ma è sicuro che gareggia solo contro Ronaldo per vedere chi è il migliore oggi".