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B. Conti: “Italia, con la Spagna è una finale. Insigne come me”

"Ventura sta lavorando proprio bene. Ho avuto la possibilità di vederlo lavorare: i suoi schemi offensivi sono moderni e, soprattutto, efficaci"

Redazione ITASportPress

In vista del match contro la Spagna, il quotidiano Il Messaggero ha intervistato Bruno Conti; ecco quanto dichiarato dall'ex centrocampista dell'Italia:

SIMILITUDINI - "Similitudini con la sfida del Bernabéu del 1982? Innanzitutto la scarsa considerazione che accompagna l’Italia in questo viaggio. La Nazionale di Bearzot arrivò in Spagna criticata e sminuita, come se dovesse tornare subito a casa. E, invece, eravamo più forti di quanto ci considerassero anche i nostri avversari. E anche l’attuale gruppo azzurro è migliore di quanto si possa pensare. Ne sono convinto e lo vedrete sabato. In più c'è il blocco Juventus e. infine, il percorso è simile, compresi anche i giovani".

VENTURA - "Sta lavorando proprio bene. Ho avuto la possibilità di vederlo lavorare: i suoi schemi offensivi sono moderni e, soprattutto, efficaci. Non mi sorprende che sia arrivato sulla panchina dell’Italia. È davvero preparato. E non ha paura". 

PARAGONI - "Insigne ricorda me. Anche se lui segna di più. Come caratteristiche ci siamo. Fisicamente e tecnicamente. Anche a lui piace il dribbling, ma rimane altruista. Basta vedere la semplicità con cui prepara l’assist.Ha fantasia e velocità. E’ un giocatore completo: anche per merito di Sarri, dà sempre una bella mano ai compagni anche in fase di non possesso palla. Non pensa, insomma, solo ad attaccare. Come facevo anch’io".

SPAGNA - "E' come una finale. Sono ottimista perché conosco quello stadio. Ti trasmette qualcosa di grande. E quindi ti spinge a dare il massimo. Gli azzurri devono sentirsi forti entrando al Bernabéu. In testa devono avere il mondiale. La voglia può fare la differenza. La Nazionale può fare un altro passo verso il futuro. Io so bene che i nostri vivai sono all’altezza dei migliori d’Europa. Noi pensiamo sempre che gli avversari siano extraterrestri. Lo dovevano essere anche il Brasile e l’Argentina nel mondiale spagnolo. Loro sono stati presuntuosi, noi no".