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Barcellona, Griezmann si racconta e annuncia: “Tutti mi scartavano perché basso. Ho pronta un’esultanza speciale…”

"Messi? Il numero uno. Come LeBron James è l'immagine del basket, Messi è quella del calcio"

Redazione ITASportPress

Dopo mesi di rumors, finalmente Antoine Griezmann è diventato un calciatore del Barcellona. Non senza problemi - è ancora guerra aperta tra blaugrana e Atletico Madrid -, il francese è riuscito a vestire la maglia del club catalano. Alla sua prima intervista per la tv ufficiale della società, Barça TV, il campione del mondo con la Francia si è raccontato. Passato, presente e futuro con una sorpresa per i suoi nuovi tifosi.

PRIMI PASSI - Arrivato al top del calcio mondiale dopo anni di fatica e duro lavoro. Griezmann si racconta partendo dal principio: "All'inizio è stato difficile: ogni club in cui ho provato ha giocare mi scartava perché ero basso", ha detto Le Petit Diable. Ma poi ecco la svolta, l'arrivo alla Real Sociedad. "Finalmente qualcuno che ha cominciato a notarmi per la mia tecnica e non per le mia altezza. Una gioia immensa, nonostante fossi a 900 km da casa. Devo tutto a questa società. Mi fecero il primo contratto e con la squadra siamo passati dalla Segunda Division alla Champions".

ATLETICO - "Sono stato fortunato a imparare da Simeone. Con lui a Madrid non c'è mai un giorno di vacanza, si lavora molto sul piano fisico e tattico. Il 2016 è stato l'anno più difficile da superare: tra il rigore sbagliato in finale di Champions e l'Europeo sfumato in casa, è stata dura. Ma nel 2018 abbiamo vinto l'Europa League, ed ero sicuro che nemmeno con la Francia avrei fallito al Mondiale", ha detto Griezmann sugli anni in Colchoneros.

PRESENTE - E adesso il Barcellona: "Mi rende fiero essere qui, per me è una missione portata a termine. Io e la mia famiglia siamo felici di essere qui. Sono pronto, non vedo l'ora di indossare questa maglia, correre sul prato del Camp Nou e divertirmi con i miei nuovi tifosi". E proprio per la tifoseria, Griezmann ha già un piano per diventare il nuovo idolo: "Sto pensando ad una nuova esultanza. Spero che funzioni, ma non rivelo i dettagli...". Poi su Messi: "Lui è il numero uno. Come LeBron James è l'immagine del basket, Messi è quella del calcio perché è diverso da tutti gli altri. Questo genere di talenti sboccia una volta ogni trent'anni o anche di più".