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Benitez: “Napoli? Non ho sentito De Laurentiis. Per battere la Juventus devi essere perfetto”

Il tecnico del Newcastle: "Ho un contratto con questo club, sto parlando con loro per il rinnovo. Mi hanno fatto qualche proposta per rimanere qui per più anni, e poi devo gestire la famiglia"

Redazione ITASportPress

Nonostante un grande campionato disputato, il migliore della propria storia, il Napoli non è riuscito a vincerlo arrivando al secondo posto dietro alla Juventus. Per la prossima stagione si prevedono dei cambiamenti, a partire da Maurizio Sarri che sembra molto vicino all'addio. Sotto la sua gestione gli azzurri non hanno vinto nulla, ma in tre anni c'è stata una crescita enorme anche sotto il profilo del gioco. Tra i candidati a sostituirlo si sono fatti diversi nomi, da Carlo Ancelotti a Marco Giampaolo, fino ad arrivare ad un suggestivo ritorno di Rafa Benitez. Lo spagnolo in terra partenopea è riscito a vincere una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. Intervistato dai microfoni di CalcioNapoli24, il tecnico del Newcastle ha parlato del Napoli e del suo futuro.

NAPOLI - "Tanti calciatori del Napoli che stanno assieme da cinque anni hanno il vantaggio di capirsi senza nemmeno guardarsi. Questo è un vantaggio, e con il lavoro di Sarri la squadra ha fatto un bel calcio sebbene le sia mancata la vittoria. Forse perchè la Juventus è forte, certo: noi contro di loro abbiamo vinto un titolo, e non è facile però loro hanno la capacità di migliorarsi tramite il mercato. Rimangono sempre al top, mentre al Napoli è diverso: sul mercato devi rischiare per acquistare la qualità. Quest'anno sono rimasti vicini, ma la Juventus è molto forte e per batterla devi essere vicino alla perfezione. Devi avere poi la cosiddetta mentalità vincente, perchè quando sei sotto pressione chi ha più esperienza può fare la differenza".

RICORDI - "Mi fa piacere che la gente ricordi ciò che abbiamo fatto in quei due anni: da questo punto di vista ho parlato con alcuni miei giocatori sul numero di partite che facemmo al Chelsea quando vincemmo l'Europa League. Furono ben sessantanove. Vincere anche in Europa significa gestire bene la rosa, noi lo facemmo ed arrivammo, con il Napoli, alla semifinale di Europa League contro il Dnipro. Pensa, ai tempi del Valencia mi capitava di cambiare anche sette giocatori ma finivamo col vincere ugualmente: se poi andava male, si finiva a parlare della 'rotazione'. Credo che si debba avere un'idea, e si debba perseguirla essendo convinti che sia quella giusta. Dicevo sempre di 'nuotare per morire alla spiaggia', l'importante è capirlo: se vai a fare le coppe, sai che devi cambiare qualche giocatore per arrivare fino in fondo. Non è facile, ed è altrettanto difficile per la gente capirlo: quando fai qualche errore, iniziano le critiche ed è più facile concentrarsi solo sul campionato. Se invece hai l'ambizione di fare qualcosa in più, devi gestire e rischiare qualche volta".

FUTURO - "Ho sentito tante voci, ma non ho parlato con De Laurentiis: ho un contratto con il Newcastle, sto parlando con loro per il rinnovo. Mi hanno fatto qualche proposta per rimanere qui per più anni, e poi devo gestire la famiglia: se ho deciso di venire al Newcastle e di rimanerci anche in Championship, è anche per via di quest'ultima. La priorità è rimanere in Inghilterra, sto parlando solo con il Newcastle in questo momento".

SARRI - "Vederlo in Premier League? Inizialmente non è facile per nessuno: devi avere la capacità di allenare e gestire bene la squadra, però un allenatore serio lo può fare anche qui. C'è più rispetto per il lavoro dell'allenatore, in Spagna ed in Italia si dicono tante cose: quando arrivai in Inghilterra al Liverpool, mi diedero tre anni di tempo per poter vincere qualcosa. Non c'era l'obbligo della vittoria, ma la gestione della squadra per poter arrivare a vincere un trofeo. In Italia ed in Spagna non è possibile, lì devi vincere al primo anno se non già alla prima settimana".