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Bertolacci e ‘l’appello’: “Voglio giocare, mangiarmi l’erba del campo…”

Bertolacci (getty images)

Il centrocampista è svincolato e alla ricerca di un progetto che lo veda protagonista

Redazione ITASportPress

Un passato con Milan, Sampodoria e Genoa tra le altre. Un presente che lo vede ancora senza squadra. Andrea Bertolacci cerca il progetto giusto e lo fa continuando ad allenarsi da solo, pur sempre seguito da grandi professionisti, proprio per non perdere lo smalto giusto ed essere eventualmente pronto a dire la sua per la prossima squadra. Intervistato da Calciomercato.com, il centrocampista ha parlato a lungo del suo momento. Tra passato e futuro, il desiderio è uno solo: tornare in campo e giocare.

Bertolacci: "Ho voglia di mangiare l'erba del campo"

 Bertolacci (getty images)

"Vedere giocatori svincolati come me, Balotelli  o Mandzukic? La tendenza, oggi, è puntare sui giovani, ma credo che avere in squadra compagni più abituati alle pressioni, pronti ad aiutarti, diventa un fattore determinante", ha detto Bertolacci. "Nel mio percorso è stato così: non vedo l'ora di poter dare anche questo contributo nella prossima esperienza". Una voglia ribaditi con forza dal centrocampista 29enne: "Mi alleno tutti i giorni a ritmi alti. Non mi fermo un attimo, mi faccio seguire da diversi professionisti per essere al meglio della condizione nell'impegno quotidiano. Non vedo l'ora di tornare: è proprio così. Voglio rimettermi in gioco, tornare in campo, mangiarmi l'erba del campo dalla prima all'ultima partita. Ho bisogno del calcio giocato, mi manca terribilmente. Ci penso ogni giorno".

E sulle offerte ricevute: "Più di una. Ma non ho accettato perché voglio essere convinto del prossimo passo, aspetto un progetto importante che mi coinvolga a pieno. Non è la squadra o il blasone a fare la differenza ma le prospettive: voglio sentirmi parte di un percorso, dare la mia totale disponibilità con massima umiltà e tantissima voglia di rimettermi in gioco per un obiettivo comune".

Infine qualche ricordo del passato, tra Milan e Genoa, due delle squadre più importanti della sua carriera: "Milan? Sono stato escluso perché avevo un solo anno di contratto ed erano state fatte ormai altre scelte, così mi è stato detto in seguito. Ci sono rimasto male perché avrei voluto dare ancora il mio contributo per il Milan, ma non porto rancore". E sul Genoa, ed in particolare sul mister avuto ai tempi del Grifone: "Avere Gian Piero Gasperini come allenatore a Genova mi ha cambiato la carriera. Ti insegna movimenti e meccanismi di un livello raro, ha una conoscenza incredibile ed è costantemente focalizzato sul campo. Un allenatore che fa davvero la differenza, si è visto in seguito anche all'Atalanta con cui sta ottenendo risultati storici. Per un giovane, lavorare con Gasperini è il massimo".