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Bologna, Mihajlovic si presenta: “Situazione difficile, ma risolvibile”

Il tecnico serbo torna sulla panchina rossoblù dopo dieci anni: "Avevo un ottimo ricordo"

Redazione ITASportPress

Il Bologna cambia tutto dopo il crollo contro il Frosinone e torna all'antico. Via Filippo Inzaghi, dentro Sinisa Mihajlovic, scelto dalla società per raddrizzare un'annata che sembra volgere al peggio.

L'obiettivo del tecnico serbo è ripetere quanto fatto nella seconda parte della stagione 2008-2009, quando fu chiamato al posto di Daniele Arrigoni raggiungendo una sofferta salvezza.

"Sono stato qua 10 anni fa, sono stato bene in una città meravigliosa in una regione fantastica - le parole di Mihajlovic durante la presentazione alla stampa - Ho conservato un bel ricordo della città e del club. La mia idea era andare all’estero, ma alla fine è arrivata questa proposta e io avevo voglia di lavorare. Ho trovato subito l'intesa con Fenucci, le sfide mi piacciono anche se sarebbe stato meglio arrivare prima e lavorare con più calma e poi. Poi Saputo è un presidente molto umile, non ne ho mai avuti così".

“Ho visto un po’ di partite e credo che la squadra si possa salvare. Se non ne fossi convinto non sarei venuto. È difficile, dobbiamo fare tutto in fretta, ma i giocatori lo hanno capito. Con l’ultima partita si è toccato il fondo e peggio di così non si può andare. Serve coraggio e fiducia. La squadra, per come l’ho vista io, non ha mai sbagliato atteggiamento. C’è sfiducia, ma sono convinto di poter infondere coraggio. È basilare per le mie squadre avere coraggio. Non dobbiamo preoccuparci dell’avversario, cercheremo di spostare 20 metri il baricentro più avanti”.

Possibile qualche altro intervento in extremis sul mercato dopo gli innesti di Sansone e Soriano: "Ho parlato col direttore, ma una cosa è vedere le partite in tv e un altro è allenare. Abbiamo le idee chiare, se c’è bisogno di fare qualcosa lo faremo”.

Inevitabile una battuta sulla breve esperienza di Lisbona lo scorso giugno: "È cambiato il presidente, ma io firmo con la società. Avevo tre anni di contratto, l’esperienza mi attraeva ma poi siamo finiti in tribunale. Io non c’entra o niente, hanno fatto tutto loro. L’ho vissuta male perché ero in vacanza con la mia famiglia e per uno come me abituato a lavorare non è stato facile restare a casa".