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IL RACCONTO

Bresciano: “Fatta col City ma Zamparini bloccò tutto. L’esultanza con la statua…”

Bresciano (getty images)

L'ex calciatore anche del Palermo si racconta: "Non andare al City il momento più brutto della mia carriera"

Redazione ITASportPress

Lunga ed interessante intervista rilasciata da Mark Bresciano, storico calciatore anche del Palermo, ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Diventato famoso per la sua esultanza con "la statua", il calciatore australiano si è raccontato a 360° con particolare riferimento ai motivi che lo portarono a dare vita a quella particolare celebrazione ma anche su alcuni retroscena di mercato che lo volevano ad un passo dal trasferimento al Manchester City.

Il racconto di Bresciano

 Bresciano (getty images)

11 anni di Italia, tante partite giocate e tante esultanza. Sul perché della sua "statua", Bresciano ha commentato: "Me l'hanno chiesto in tanti, non l'ho mai raccontata. A dirla tutta, non ricordo nemmeno la partita e i personaggi coinvolti. Ma la motivazione sì... Ero arrabbiato con un allenatore, ma non so quale. Non avevo accettato la panchina, lui poi mi aveva fatto entrare e avevo segnato il gol decisivo. Quel gesto era rivolto a lui, come a dirgli: 'Ma come fai a lasciarmi in panchina?'". Dopo quella prima volta - forse spiega gianlucadimarzio.com in Empoli-Parma del gennaio 2006 - la sua esultanza fu riproposta: "Era piaciuta a tutti, per cui ho deciso di riproporla anche in Nazionale. E a volte, quando mi riconoscono, me la fanno anche per strada. Qui, come in Italia. Mi fa molto ridere questa cosa".

Dalla festa dopo un gol al calciomercato con particolare enfasi sul trasferimento mancato al Manchester City: "Quando ero a Parma e Palermo, mi avevano cercato l’Inter e la Juventus", ma è nel 2007 che arriva la proposta della Premier League: "Mi aveva cercato il West Ham, ma soprattutto sono stato vicinissimo al Manchester City. La mia testa era già lì: stavo cominciando a cercare casa, avevo dato l’ok su tutto e sapevo che anche le società erano molto vicine. Poi però all’ultimo Zamparini aveva deciso di non farmi partire. Per me è stata una delusione enorme, penso sia stato il momento più brutto della mia carriera".

Tra presente e futuro, Bresciano poi conclude: "Di base sono un costruttore qui a Melbourne: edifico e poi rivendo o affitto. E poi mi sono specializzato nel settore della cannabis". "Il mondo del calcio? Non ho mai voluto fare l’allenatore, ho sempre escluso l’ipotesi anche quando giocavo. Ma le partite continuo a vederle", ha ammesso l'australiano. "Adesso sono nel board della Federazione australiana: siamo in sette, ci occupiamo della parte finanziaria del campionato, delle strutture, di come far crescere il settore giovanile. In Australia il calcio femminile è in grande espansione ed è ad alti livelli, quello maschile un po’ meno, anche perché non è lo sport principale. Ci giocano tantissimo i bambini, ma poi si scelgono altri settori".

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