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Bruno Fernandes si racconta: “Old Trafford da brividi. In Italia e Portogallo ho mantenuto un 12enne. Su CR7…”

Bruno Fernandes (getty images)

"Il Novara? Vennero a visionare un altro giocatore ma poi scelsero me"

Redazione ITASportPress

Nel corso della diretta Instagram con 'Cronache di Spogliatoio' Bruno Fernandes, ex calciatore di Novara, Udinese e Sampdoria in Italia e Sporting Lisbona, oggi perno del Manchester United, ha parlato della sua vita calcistica con qualche retroscena legato agli anni in Italia fino ad arrivare al recente approdo in Premier League.

MANCHESTER - Inizia dal presente il portoghese con l'arrivo in maglia Red Devils: "Quando sono arrivato a fare i test medici ho capito di essere in un’altra dimensione. Dentro il centro sportivo puoi fare qualsiasi visita, è impressionante. Dici: ‘Questo è davvero uno dei club più importanti al mondo’. E poi c’è l’ingresso a Old Trafford: fai il riscaldamento con nessuno sugli spalti, entri nel tunnel prima della gara e appena metti il piede sull’erba senti un rumore incredibile. Mi sono venuti i brividi, sognavo da bambino di giocare lì. Se tu parli di stadi, ti dico: San Siro e Old Trafford sono i più iconici. Hanno un brio diverso".

CRISTIANO RONALDO - Portoghese come CR7, Bruno Fernandes racconta il suo rapporto con l'attaccante della Juventus: "Fin da subito mi ha ricevuto benissimo in Nazionale. Noi più giovani lo guardiamo come un idolo, per me lo è sempre stato. È stato importantissimo nel primo giorno in ritiro. Venne lui da me, dicendomi: ‘Stai facendo bene allo Sporting. Giocati le tue carte qui. Continua così’. Per me era un sogno: era venuto lui da me, non viceversa. Quelle parole fanno la differenza, anche solo il fatto che sia venuto lui. Quando guardiamo i giocatori più forti gli portiamo rispetto, ma quel gesto mi ha lasciato un segno".

ANEDDOTO - "Ricordi dell'Italia? Ho vissuto 5 anni in Italia: Novara, tre anni a Udine e poi alla Sampdoria. Sono arrivato giovanissimo, ho conosciuto tanta gente con cui sono ancora in contatto. Quando ero a Novara c’era un ragazzino di 12 anni che ho mantenuto come un fratello minore, anche in Portogallo è rimasto due settimane con me a casa. Sono cose belle che ti porti dietro". E ancora: "L'arrivo al Novara? Il club stava scoutizzando un altro ragazzo del Boavista. Un procuratore (il suo attuale ndr) venne a vederlo, ma dopo 20 minuti abbandonò gli spalti: aveva già capito, scelse me e non lui. Un club inglese mi propose un contratto, ma il Novara si comportò ottimamente e non mi fece mancare niente. Videro i miei allenamenti e le mie partite I direttori Borghetti e Giarretta mi visionarono per due settimane. Per il Novara era una cifra importante, ma decisero di prendermi".