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Burdisso racconta l’inedito ct Maradona: “La notte prima di ogni gara veniva in stanza da noi e…”

Redazione ITASportPress

L'ex difensore ricorda El Pibe de Oro

Nicolas Burdisso ricorda e racconta Maradona. Un Pibe de Oro inedito, che poi hanno avuto modo di conoscere: quello commissario tecnico dell'Argentina al Mondiale in Sudafrica. Parlando a Calciomercato.com, l'ex difensore anche dell'Inter ha rivelato alcuni momenti molto personali vissuti con il Diez.

Burdisso e il ct amico Maradona

"La prima cosa che ho provato quando ho saputo che era morto? Tristezza. Tanta tristezza", ha detto Burdisso. "Anche se chi conosceva le sue problematiche sapeva che prima o poi sarebbe potuto succedere. Cosa rappresenta Maradona? Il tutto. Il mondo conosce il calcio argentino grazie a Maradona, così come oggi succede con Messi. Tutti sappiamo che con Diego è morta una parte d'Argentina. Una parte nostra".

Ma nel racconto di Burdisso anche qualche particolare che ancora lo fa sorridere: "L'ultima volta che l'ho visto è stato l'anno scorso quando lui ha voluto conoscere Daniele De Rossi appena arrivato al Boca. Siamo andati a casa sua e abbiamo parlato per diverse ore. Quel giorno Diego stava davvero bene, abbiamo passato un pomeriggio bellissimo". Ma nei ricordi dell'ex difensore c'è anche un qualcosa di molto personale: "Era il 2004, mia figlia aveva un problema di salute e Maradona mi chiamò per darmi tutto il suo sostegno. Prima di quel giorno l'avevo salutato diverse volte quando veniva a vedere il Boca, ma nulla di più".

Un Maradona inedito, come quello che Burdisso ha vissuto come ct dell'Argentina al mondiale in Sudafrica: "Ci dava molti consigli sui tempi di gioco, soprattutto a noi difensori". E poi un rito speciale: "Aveva questa vecchia usanza argentina: la sera prima di ogni partita, veniva a bussarci, camera per camera, e si fermava a parlare almeno mezz'ora. Io ero in stanza con Walter Samuel, e mi ricordo che rimanevamo a bocca aperta di fronte ai suoi racconti di quando giocava a Napoli, al Barcellona o con la nazionale: Era fantastico. Quando allenavamo la fase difensiva nei i calci piazzati, invece, voleva battere lui le punizioni. E con quel sinistro la metteva ancora dove voleva".