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Burdisso: “Sogno di tornare in Italia. Io allenatore? Ormai ho fatto la mia scelta…”

Burdisso (foto twitter)

"Coronavirus? Un po' di timore ma in Argentina bravi a prendere contromisure"

Redazione ITASportPress

Nicolas Burdisso ha rilasciato un'interessante intervista a Il Secolo XIX in merito alla sua carriera dirigenziale dopo l'addio al calcio giocato. L'ex difensore anche di Roma, Inter e Genoa ha affrontato diversi temi, anche legati all'emergenza pandemica di Covid-19.

CORONAVIRUS -"Adesso sono in Argentina, a Buenos Aires con la mia famiglia. Ma sono stato in Italia da inizio febbraio fino all’8 marzo. Dopo aver chiuso la mia esperienza con il Boca Juniors mi sono iscritto al corso per il patentino da ds, che serve per lavorare in Europa. Sono rimasto in Italia finché ho potuto, sono partito poco prima che si chiudesse tutto. E una volta qui sono rimasto isolato per 15 giorni, visto che arrivavo dall’estero e da un Paese dove era forte il contagio". "Cosa provo? Sicuramente un po’ di timore c’è, ma devo dire che sono stati bravi a prendere le contromisure. Quello che è successo prima in Spagna e in Italia ci ha aiutato a muoverci per tempo, i l contagio è stato finora abbastanza contenuto e i morti sono stati alcune centinaia. Il nostro sistema sanitario non avrebbe retto quello che è accaduto in Lombardia, ad esempio".

CALCIO - "Non mi sono mai fermato. Ho smesso di giocare e ho subito iniziato a lavorare per il Boca Juniors". E ancora: "No al ruolo di allenatore in futuro? Ormai la scelta è fatta. Ci pensavo già quando ancora giocavo, poi quando ho smesso è arrivata la chiamata del Boca. Lì ho avuto la possibilità di valutare se il mio modo di lavorare è efficace. Mi ero preparato anche per fare l’allenatore ma ormai ho fatto la mia scelta. E vorrei lavorare in Europa, in Italia che è la mia seconda casa". E a proposito d'Italia, tra le ultime esperienze c'è quella col Genoa: "Se tornerei? Sono stato benissimo ma ora c’è un direttore sportivo che sta facendo molto bene da quando è arrivato e non sarebbe rispettoso parlarne. DelGrifone ho solo ricordi dolcissimi, per la squadra e per la città. Fu una scelta mia quella di andare al Genoa dopo la Roma, una scelta molto importante per la mia carriera. Sono stati anni molto belli, poi è arrivato il momento di separarci. Avevo capito che non si poteva crescere ancora, non c’era condivisione sul progetto. Ne ho parlato a lungo con il presidente Preziosi e con Juric. Con entrambi sono rimasto in ottimi rapporti".