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Cafu racconta il dramma della morte del figlio: “Era a terra con le convulsioni. Ho pregato, ma…”

Cafu (getty images)

"Non ho avuto ancora il coraggio di entrare nella sua stanza"

Redazione ITASportPress

Parla per la prima volta dopo la morte di suo figlio, l'ex terzino brasiliano anche del Milan Cafu. Una tragedia che pochi mesi fa ha colpito lui e la sua famiglia. Ai microfoni della rivista Veja, come riporta Mundo Deportivo, l'ex pendolino ha raccontato il dramma di quei momenti in cui il 'suo ragazzo' Danilo è tragicamente deceduto.

PANICO - "Siamo partiti per giocare una gara. Danilo era nella mia squadra. Durante una pausa è uscito mentre io ho continuato a giocare. Tre minuti dopo ho notato un po' di confusione", ha raccontato Cafu ricordando quegli attimi tragici. "Per curiosità sono andato a vedere cosa stava succedendo e ho trovato mio figlio che soffriva di convulsioni. Sono stato preso dal panico perché sapevo la sua storia clinica e che aveva avuto dei problemi al cuore. Quando arrivammo all'ospedale, dopo mezz'ora un medico mi chiamò. Gli ho detto: 'Non ha bisogno di dire niente', vedevo che non rispondeva. Stavo pregando e chiedendo a Dio di non prendere mio figlio. Ma non è stato possibile". 

DOLORE - Già in passato Danilo aveva sofferto di problemi cardiaci ma Cafu racconta che pensava, ormai, fosse tutto sotto controllo: "Era già accaduto un problema simile, a 24 anni aveva avuto un infarto. Si era sentito male mentre giocava ma eravamo andati in ospedale e dopo l'operazione e il posizionamento di uno stent credevamo fosse tutto sotto controllo...". E ancora: "Seppellire un figlio esce dal contesto generale, da tutto ciò che puoi provare durante tutta la tua vita. Ogni cinque giorni vado al cimitero per visitare la sua tomba. Non l'ho ancora assimilato. Non ho avuto ancora il coraggio di entrare nella sua stanza...".