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La statistica

Calciatori ignoranti? C’è chi ha anche due lauree e fa tanti gol

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La ricerca AIC analizza il numero di calciatori professionisti laureati ed iscritti ad un percorso di laurea. Un dato concreto per analizzare le politiche di “dual-career” realizzate dall’Associazione Calciatori

Redazione ITASportPress

Studiare e fare il calciatore professionista è possibile. Lo dimostrano i dati dell’indagine AIC. Oggi il 4,8% dei calciatori di Serie A, B e C è laureato. Un dato molto cresciuto nel corso degli ultimi anni. Analizzando le singole categorie, tuttavia, si possono trarre ulteriori considerazioni rilevanti. Ci sono anche l'eccezioni come Raphael Odogwu. L’attaccante 32enne del Sudtirol che oggi ha firmato un rinnovo biennale, con nuova scadenza fissata al 30 giugno 2025, ha conseguito non una ma ben due lauree all’Università di Verona: la prima in Economia e Commercio, la seconda in Legislazione d’Impresa.

La Serie A ha una percentuale di calciatori laureati pari al 2% del totale. Atleti che hanno puntato equamente sulla formazione universitaria in Economia e su quella in Scienze Motorie.

In Serie B, su un numero di calciatori laureati pari al 4,7% del totale, la laurea più diffusa è quella di Scienze Motorie (2,4%), cui si aggiunge quella in Sport Management (0,7%). L’1% dei calciatori della serie cadetta è già laureato in Economia, ma vanno segnalati anche i calciatori laureati in Filosofia e Giurisprudenza (0,3% del totale).

In Lega PRO, la percentuale di calciatori laureati cresce fino al 5,7%. Anche in questa categoria, sono Scienze Motorie (3,4%) ed Economia (1,7%) gli indirizzi più scelti. Ma anche in questa categoria sono presenti lauree meno diffuse, a riprova di una differenziazione degli interessi degli atleti e di una maggiore consapevolezza delle politiche di “dual-career”: Scienze Politiche, Giurisprudenza e Ingegneria.

Oltre ai calciatori già laureati, cresce sensibilmente il numero dei calciatori che stanno attualmente frequentando un percorso di laurea. Oggi gli “atleti-studenti” professionisti rappresentano l’11,4% dei calciatori di Serie A, Serie B e Serie C.

Anche tra i calciatori iscritti, nonché tra le loro scelte accademiche, si registrano delle differenziazioni in base alla categoria.

In Serie A, gli atleti iscritti rappresentano il 5% del totale. Scelgono principalmente Scienze Motorie (1,8%) ed Economia (1,3%). Si registrano, tuttavia, anche iscritti a Scienze politiche (0,9%), Giurisprudenza e Sport Management (0,5%).

In Serie B la percentuale di atleti iscritti all’Università sale al 7,6% del totale. Poco meno della metà (3,2%) è iscritto a Scienze Motorie e l’1,8% ad Economia. Segue Sport-Management con lo 0,7% dei calciatori di categoria iscritti, ma si segnalano anche iscritti a Psicologia, Scienze Politiche, Ingegneria, Lingue e Marketing.

La Lega PRO conta il numero più alto di calciatori iscritti: 14,6%. Anche qui è il corso di Scienze Motorie la scelta più diffusa (7,9%). Economia (2%) è meno scelta rispetto alle altre categorie. Molti altri percorsi scelti dai tanti ragazzi iscritti, anche se con percentuali inferiori all’1%: Giurisprudenza, Architettura, Ingegneria, Psicologia, Scienze dell’Alimentazione, Agraria, Fisioterapia e perfino Biologia e informatica.

In conclusione: i dati mostrati dall’indagine offrono un quadro in netta crescita rispetto a 10 stagioni fa. Specie se si considera che gli “studenti” analizzati sono tutti sportivi professionisti e che, sommandoli gli atleti laureati a quelli attualmente iscritti, si otterrebbe una percentuale di “Atleti-Studenti”, nel calcio professionistico, pari al 16,2% del totale.

In questa crescita, registrata nel corso degli ultimi anni, ha certamente giocato un ruolo determinante l’impegno svolto dall’Associazione Calciatori con un “dual-career program”, con l’attività di “orientamento alla formazione” e con i tanti percorsi di consapevolezza realizzati, dai settori giovanili agli ex-calciatori.

FEMMINILE - Nella serie A femminile, quasi una calciatrice su quattro è laureata. Più precisamente il 24,6% delle calciatrici che scendono in campo ha già conseguito un diploma di laurea. È quanto emerge dalla ricerca dell'Associazione Italiana Calciatori che ha analizzato il numero di calciatrici tesserate per un club di Serie A che abbiano conseguito un diploma di laurea o che siano attualmente iscritte ad un percorso di laurea.

Il 40% delle laureate ha scelto un percorso contiguo alla carriera agonistica (30% Scienze Motorie e 10% Sports management). Non mancano, tuttavia, lauree più "tradizionali" (4% Scienze Politiche, 4% Lingue, 5% Medicina e Farmacia o 5% Ingegneria) e gruppi di laureate in discipline "trasversali" o nuove (10% Psicologia, 7% Economia e 21% di lauree diverse). Un quadro estremamente articolato che trova conferma anche nel trend delle calciatrici che stanno attualmente frequentando un corso di studi universitario: il 21% del totale.

Tra le ragazze che studiano per diventare dottoresse, la laurea in scienze motorie e scienze motorie calcio costituisce la prima scelta (46%). Aumentano le calciatrici che scelgono di specializzarsi in ambiti economici (11%) o nella comunicazione (8%). Un processo di crescita delle competenze della categoria che si orienta verso percorsi sempre più differenziati (1 calciatrice su 4 delle "iscritte" sceglie percorsi diversi da quelli più diffusi).

Sommando il 24.6% delle "laureate" ed il 21% delle "iscritte" si rileva che quasi la metà delle calciatrici (il 45,6%) ha conseguito una laurea o sta studiando per conseguirla.

 

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