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Calori a ISP: “Sì alla ripresa della A ma in sicurezza. Calcio senza tifosi è PlayStation. Brescia? Tonali un top player”

L'ex difensore del Perugia e allenatore del Brescia suggerisce un cambiamento del sistema calcio italiano

Redazione ITASportPress

Alessandro Calori può vantare 306 presenze in Serie A e 165 in B. L'ex allenatore, tra le altre, di Brescia e Ternana ha parlato in esclusiva ai microfoni di Itasportpress.it riguardo l'attuale situazione del calcio italiano.

La Lega di Serie A è spaccata, molti club non vorrebbero riprendere cosa ne pensa?

"Innanzitutto la cosa principale, se il campionato dovesse riprendere, è la salute di tutti. Non solo dei calciatori, ma anche di chi lavora con loro e quindi l'ideale sarebbe prendere delle precauzioni adeguate. E' anche vero che il calcio è la terza industria del Paese e produce reddito anche per lo Stato, quindi questo problema si debba risolvere, ma in sicurezza. In Serie A per fortuna ogni squadra ha una propria struttura dove si può allenare e uno stadio in cui giocare. Sarà brutto, nel caso, giocare a porte chiuse perché sarebbe come vedere una partita alla playstation. Viene tolta una componente fondamentale che è il pubblico. Quello che è certo è che il sistema calcio deve ripartire garantendo però la salute di tutti gli addetti ai lavori".

Che cosa pensa del taglio agli stipendi che tanto fa discutere?

"Qua si apre un capitolo immenso. Ci vorrebbe un discorso di cambiamento. Nel momento in cui si riparte le squadre dovrebbero fissarsi un tetto di gestione, senza arrivare così all'acqua alla gola come lo sono ora. Più che parlare dei tagli degli ingaggi, sarebbe invece il momento di variare qualcosa nel sistema calcio. Spesso in Italia il problema è sempre l'ingaggio dei calciatori, ma bisogna considerare che solo 7/8 squadre hanno ingaggi veramente importanti. Per quanto riguarda gli stipendi delle altre società non si tratta certo di cifre esorbitanti. Sono ingaggi simili a quelli dei vari politici. Più che i tagli quindi, sarei propenso più ad aggiustare il sistema calcio italiano sotto questo punto di vista. Questa crisi può segnare un punto di non ritorno. Bisogna sfruttare l'emergenza per dare equità generale a tutti i livelli".

Giocare in estate la considera un'ipotesi fattibile?

"Se il campionato dev'essere chiuso e bisogna sacrificarsi due mesi, si può fare. Si potrebbe pensare di portare la regola delle 5 sostituzioni in C anche in Serie A. Le squadre impegnate in campionato e nelle Coppe potrebbero sfruttare così la rosa al completo. Ci troviamo in una situazione straordinaria e bisogna pensare in maniera straordinaria".

Esiste l’ipotesi di rifare i test medici ai calciatori prima di rientrare. E’ d’accordo?

"Certo, fa parte delle misure di sicurezza. Ci vuole un'azione ragionata per consentire una ripresa che garantisca sicurezza anche dal punto di vista medico".

Lei è stato a Brescia sia da calciatore sia da allenatore. Le chiedo il momento più intenso che ha vissuto e se ha un messaggio da dare alla città.

"Sono stato 4 anni e mezzo a Brescia e ho vissuto momenti intensi. Ho giocato con campioni come Baggio, Guardiola, Hubner e Toni. I bresciani sono gente tosta. Si lamentano poco e lavorano tanto. Mi dispiace tanto perché è una città che conosco e che ho vissuto in maniera intensa. Sono convinto che è una città che ha la forza per riprendersi. Mando un affettuoso abbraccio a tutte le famiglie che hanno perso i cari perché so quanto soffrono. Noi parliamo di calcio, ma il calcio va oltre. Ti lega anche alle persone che conosci. Ho avuto la fortuna di andare dall'estremo nord fino all'estremo sud e ho sempre cercato di capire il territorio. A Brescia ho conosciuto persone che hanno un animo combattivo. L'ho visto quando siamo arrivati settimi e ho visto la compattezza quando ci siamo salvati all'ultima giornata con il Bologna e c'era una città che ci spingeva ed è stata una cosa bellissima.

Lei avrà seguito qualche partita del Brescia. Secondo lei Tonali è pronto?

"Io penso sia pronto. E' un ragazzo nato vecchio perché ha stoffa. Ha personalità, sa quello che deve fare e ha già alle spalle 3 campionati. Ha la padronanza del gioco e sa sempre quello che deve fare. Il Brescia farà fatica a trattenerlo, ma deciderà Cellino".

Ha voglia di tornare ad allenare?

"Tanta. Penso di avere l'esperienza giusta maturata tra C e B. Mi sento migliorato come allenatore e aspetto l'occasione giusta".

Ha collaborato Michele Iacobello