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Cannavaro shock: “All’Inter ho pensato di smettere col calcio…”

Fabio Cannavaro (getty images)

L'ex difensore si racconta a tutto campo tra Parma, Inter e Juventus

Redazione ITASportPress

Fabio Cannavaro ha vissuto tanti momenti straordinari nel corso della sua carriera, su tutti il Pallone d'Oro a seguito dell'incredibile Mondiale del 2006 con la maglia azzurra. Ma nella sua storia di club, non sono sempre state rose e fiori. Ad ammetterlo è lo stesso attuale tecnico che vive in Cina nel corso di una diretta Instagram con lo YouTuber 'Er Faina'.

AL PARMA - "Sono andato via troppo presto", ha raccontato Cannavaro a proposito del suo addio al Napoli e l'approdo al Parma. "La società aveva problemi economici e ricordo ancora oggi che Ferlaino mi chiamò e mi disse che se non avessi accettato il Parma, ed io ero vicino a rifiutare, il Napoli sarebbe fallito il giorno dopo. Mi diede questa responsabilità ed io dovetti accettare. A Parma ho fatto poi sette anni incredibili nei quali ci siamo tolti tante soddisfazioni. Era una squadra di ragazzi eccezionali in un ambiente divertente".

INTER - Dal Parma all'Inter dove Cannavaro non si trovò subito bene: "Ho il rammarico di essere andato via sul più bello. Ho sofferto tanto all’Inter, ho anche pensato di smettere con il calcio. Sono stato quasi un anno e mezzo con una frattura nella tibia che mi ha condizionato. Ogni volta che mettevo il piede a terra era come avere una coltellata. Dovevo fermarmi e non lo feci, fu un errore". Ma anche bei ricordi, come l'esordio a San Siro: "Non posso dimenticare la prima volta a San Siro, Cuper mi fece partire dalla panchina ma quando entrai ci fu un boato. Moratti mi disse che una cosa così l’aveva sentita solo per Ronaldo, c’erano quindi grandissime aspettative. Venivo da sette anni a Parma ed ero già capitano della Nazionale, fallire mi dava fastidio ma poi decisi di tornare solo quando sarei stato bene. Iniziai un lavoro personalizzato, ma dopo tanta sofferenza mi dissero che sarei stato ceduto alla Juventus".

JUVENTUS - E in bianconero, come noto, una doppia esperienza con tre annate al Real Madrid di mezzo: "Il rammarico legato alla Juve è che successe tutto quello che è successo dopo due anni nei quali avevo fatto delle prestazioni paurose. Il rammarico è non potermi godere due Scudetti che sul campo ci siamo sudati", ha ammesso l'ex difensore a proposito di Calciopoli. "Abbiamo dato il massimo, sofferto, gioito, e poi era una squadra talmente forte che quando successe tutto quel casino nessuno voleva crederci, io per primo". Poi la Juventus doveva vendere e Cannavaro andò in Spagna: "In quel momento la Juve doveva vendere, doveva liberarsi di alcuni giocatori con stipendi importanti. Vendettero me ed Emerson al Real Madrid e Thuram e Zambrotta al Barcellona. Cedettero anche Ibrahimovic e Vieira all’Inter. Chi è rimasto in Serie B ha fatto un qualcosa di eccezionale, ha riportato la Juve dove merita. Quando uno va a giocare alla Juventus capisce la differenza tra giocare a calcio e vincere. Lì capisci che sono anni luce avanti a tutti".