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Capello: “Messi è l’unico genio del calcio mondiale. CR7? Vuole vincere la Champions con la Juventus…”

Capello (Getty Images)

"Ronaldo ha risvegliato i giocatori della Juventus"

Redazione ITASportPress

Interessante intervista rilasciata da Fabio Capello ai microfoni di Marca. L'allenatore italiano, al momento senza squadra dopo la fine dell'esperienza cinese conclusasi lo scorso anno, ha esaminato i principali temi del calcio europeo. Non solo l'immenente sfida di Champions League tra la Juventus e l'Atletico Madrid, ma anche tante parole su Messi, elogiato e definito "l'unico genio del calcio".

Il quotidiano spagnolo, infatti, si sofferma in particolar modo sulle dichiarazioni rilasciate su Messi: "Leo Messi non è solo un giocatore di calcio, è un genio. L'unico genio del calcio mondiale", ha detto Capello esaltando La Pulce. E poi ha continuato, in merito alle differenti prestazioni del numero 10 con la maglia del Barcellona e quella dell'Argentina: "Non ha vinto titoli mondiali perché da solo, uno non può vincerli".

RONALDO E JUVENTUS - E in vista della sfida di Champions League tra Juventus e Atletico Madrid, non poteva mancare un commento: "Portare Cristiano in bianconero è servito a risvegliare il resto dei giocatori della Juventus e ha aiutato molti di loro a migliorare. È molto importante per la Juventus, perché avere un giocatore importante che si allena ogni giorno e che si prende cura di sé in quel modo è un esempio per una squadra che ha vinto facilmente. Si vede che vuole vincere i la Champions League con la Juve", ha detto l'allenatore italiano, che poi si è soffermato anche sui Colchoneros: "Bisogna che la Juventus faccia attenzione a Griezmann. È molto bravo, molto intelligente, ha un sacco di qualità, è molto pericoloso perché lavora molto per la squadra e segna gol e non è facile da trovare. L'Atlético ha fatto molto bene a trattenerlo e lui a rimanere".

ALLEGRI E SIMEONE - Sarà anche la sfida tra due allenatori importanti come Massimiliano Allegri e Diego Pablo Simenone: "Mi piacciono molto gli allenatori che si adattano e non hanno uno schema fisso che non cambiano mai. Loro due conoscono i propri giocatori, studiano l'avversario e sanno da dove può venire il pericolo durante la partita. Studiano i punti deboli per capire come possono vincere. Non si può sempre vincere giocando bene".