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CASO CATANIA, Canovi: “Una vergogna, spero non sia tutto vero. I campionati partiranno in ritardo”

Ai microfoni di TMW, il procuratore Dario Canovi, analizza i risvolti dell’inchiesta della Procura di Catania che ha portato all’arresto dei massimi dirigenti del Calcio Catania: “Una cosa vergognosa. Magari non tutto sarà vero,...

Redazione ITASportPress

Ai microfoni di TMW, il procuratore Dario Canovi, analizza i risvolti dell'inchiesta della Procura di Catania che ha portato all'arresto dei massimi dirigenti del Calcio Catania: "Una cosa vergognosa. Magari non tutto sarà vero, a stabilirlo ci penseranno le indagini. Ma tra Cremona, Catanzaro, Teramo, Catania, c'è spazio per tutti. E purtroppo la Federazione chiude gli occhi dinnanzi a certi fatti: toglie la figura degli agenti e lascia che chiunque possa svolgere questa professione dietro pagamento di 500 euro. Ci saranno decine di persone che potranno girare per i campi di allenamento, gli spogliatoi, avendo una semplice targhetta per fare degli affari che saranno non lontani da quello che abbiamo visto in questi giorni. Non mi posso dire 'ce lo ha imposto la FIFA', prima di tutto perché abbiamo visto da chi era composta la FIFA. E se mi dicono di suicidarmi, io non di certo non vado a suicidarmi".

Quali conseguenze? "Intanto penso che il campionato partirà in ritardo, perché ci sono squadre sotto indagine. Vedremo cosa si porterà dietro l'inchiesta di Catania, mi auguro che in riferimento alle partite di cui s'è parlato, sia circoscritta ad uno-due giocatori per squadra".

Una situazione che non aiuta il mercato. "Non aiuta il calcio. E questa è la cosa più pericolosa. Siamo in un momento di assoluta carenza di etica sportiva, questo è grave".