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Cassano: “In A vedo giocatori normali o scarsi. Su Sarri, Bonucci e Balotelli…”

Antonio Cassano (getty images)

"Tornare in campo? Vorrei un allenatore e una squadra che abbiano fiducia al 100% in me: mi darebbero uno stimolo incredibile per vincere una grande sfida"

Redazione ITASportPress

Antonio Cassano, ex attaccante di Roma, Milan e Inter, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport; ecco i passaggi più significativi: "Fondamentalmente sono un calciatore perché mi alleno ogni giorno, ma non ho richieste soddisfacenti. Tutti pensano che abbia smesso e che non ce la faccia più... Beh, non è vero: lavoro più ora di prima e, se arrivasse l’opportunità che mi fa felice, sarei pronto. Pancia non ne ho e sono 85 chili, il peso forma quando sono andato al Mondiale in Brasile. Due volte al giorno vado in un campo a Carasco, all’uscita di Chiavari, e seguo il programma del mio ex preparatore Tibaudi. Offerte? Dopo la parentesi all’Hellas ho avuto proposte da una formazione francese e da una belga. Cosa serve per tornare in campo? Un allenatore e una squadra che abbiano fiducia al 100% in me: mi darebbero uno stimolo incredibile per vincere una grande sfida. Non vado alla ricerca di soldi perché a livello economico non ho problemi. Non mi piace sentir dire che sono finito o che peso 20 chili di troppo, quando in questo momento sono pronto e aperto a un’opportunità per giocare ancora".

JUVENTUS - "Di quei 4 'no' non mi sono assolutamente pentito. Un calciatore con il mio carattere lì sarebbe resistito tre giorni: il primo mi prendevano, il secondo mi presentavano alla stampa e il terzo mi mandavano via. Io non ero e non sono un giocatore per quel tipo di club: sono uno spirito libero e devo fare sempre le mie cazz... A stare sul binario non riesco. Scudetto? Ancora la Juve. Facilmente. E’ di un altro livello: la squadra e la struttura della società sono super e in panchina c’è uno troppo più forte degli altri. Ogni tanto Allegri lo sento con piacere e con affetto".

DYBALA - "E’ un ottimo calciatore, ma non un campione. Lo scorso anno quando era sulla cresta dell’onda è stato paragonato a Messi e io... ridevo. Non scherziamo neppure, per favore: Leo è un’altra cosa".

SARRI - "Il suo il miglior calcio? E chi lo dice? Sarri fa giocare bene una squadra di ottimi giocatori, ma gestire i campioni e fare i risultati come fanno Allegri, Mourinho, Ancelotti, Capello e Guardiola è molto più complicato".

BONUCCI - "A Leo voglio bene perché è un bravo ragazzo e siamo stati insieme in Nazionale, ma è diventato forte perché aveva ai suoi lati due mostri come Barzagli e Chiellini, dietro SuperGigi e davanti Pirlo. La Juve per 80’ attacca e lui a impostare è molto forte; al Milan invece deve difendere uno contro uno".

BALOTELLI - "Io non ho rotto niente. La scorsa estate a Verona in ritiro mi è venuto vicino Pazzini e mi ha detto che c’era al telefono una persona che mi voleva. 'Sono Mario, vedo che parli bene di me. Grazie tante' ha iniziato. 'Chi c... sei? Io ho detto la verità, ovvero che sei un ottimo giocatore. Se ti vuoi offendere, offenditi pure' gli ho risposto. Io dico sempre la verità e non cambio".

FUTURO - "Quando uno è vicino a smettere deve avere le idee chiare e io ce l’ho. Mi è sempre piaciuto fare il direttore sportivo perché il calcio per me è una passione pazzesca, anzi, vivo per il calcio e per scoprire i calciatori".