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Coronavirus, Ancelotti: “Ogni sera bollettino di guerra. Situazione terribile”

Ancelotti (getty images)

Il tecnico dell'Everton sulla situazione del mondo

Redazione ITASportPress

Il coronavirus, inevitabilmente, ha colpito anche l'Inghilterra e la Premier League. Notizia delle scorse ore l'isolamento anche dell'Everton e di conseguenza di Carlo Ancelotti intervistato da La Gazzetta dello Sport in merito alla situazione personale e del mondo.

PREMIER LEAGUE - "Lo stop del campionato inglese? Era ora. È stata una decisione giusta e corretta di fronte allo scenario di queste ultime ore. Non si poteva andare avanti. La salute è la priorità. Per tutti: squadre, tifosi, media, lavoratori impegnati nel calcio. Si riprende dopo il 3 aprile? Chi può sapere che cosa accadrà. Noi, in teoria, dovremmo rimetterci al lavoro il 22 marzo, ma se la situazione generale dovesse peggiorare, come si può pensare alla ripresa del lavoro? Non conteranno le esigenze del calcio, ma la salute delle persone. Se ancora il Coronavirus sarà in piena esplosione, il calcio non potrà ripartire".

PERSONALE - "Come sto io? In queste ore per me il calcio conta zero e mi dà quasi fastidio parlarne, di fronte alla tragedia alla quale stiamo assistendo. In questo momento non riesco a scindere Carlo Ancelotti dal resto del mondo: penso a me stesso e penso agli altri. Il conto dei morti in Italia è terribile. Ogni sera leggiamo un bollettino di guerra. Ho seguito in televisione con attenzione la conferenza stampa del premier britannico. Mi pare che quassù non si siano ancora resi conto della gravità della situazione".