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Coronavirus, Ancelotti una furia: “Ripresa? Sono ca**ate. Prima la salute…”

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Il tecnico dell'Everton sull'emergenza Covid-19 e la ripresa dei campionati di calcio

Redazione ITASportPress

Carlo Ancelotti non le manda a dire e parlando di coronavirus e di possibile ripresa dei campionati, si sfoga mandando un segnale molto chiaro. Il tecnico dell'Everton, intervistato dal Corriere dello Sport, non fa giri di parole e fa capire che la priorità è la salute delle persone. Ecco alcuni stralci delle sue parole:

INGHILTERRA - "Le attenzioni maggiori sono per Londra, Liverpool ha grandi spazi, Londra è più compressa. Il Governo sta lavorando con scrupolo, ora, gli inglesi hanno fiducia nell'Nhs, il sistema sanitario nazionale, l'Everton sta facendo tanto in termini di assistenza agli anziani, ai malati, alle persone sole. Noi tutti stiamo vivendo una vita alla quale non eravamo abituati e che ci cambierà profondamente. Ne sono certo. Dovremo darci tutti una bella ridimensionata, a cominciare dal calcio".

RIPRESA - Ed è proprio in riferimento al mondo del pallone che Ancelotti decide di mandare un segnale forte: "Oggi la priorità è la salute, limitare il contagio. Quando si ricomincia, quando si finisce, le date... Non mi importa, in questo momento è l'ultimo dei miei pensieri. L'idea iniziale era quella di ripartire a maggio, ma è fuori discussione che ci si riesca. Sento parlare di taglio degli stipendi, di sospensione dei pagamenti. Mi sembrano soluzioni inattuali, intempestive. Presto cambierà l'economia, e a tutti i livelli: i diritti tv varranno di meno, i calciatori e gli allenatori guadagneranno di meno, i biglietti costeranno di meno perché la gente avrà meno soldi". "Sento parlare di tre settimane di allenamento, temi di preparazione ecc. Sono tutte cazzate. Una barzelletta".