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Tifo Ultras

Covid, tifosi curva Sud della Sampdoria e del Catania disertano

(Getty Images)

Tifosi entreranno allo stadio altri hanno deciso di no

Redazione ITASportPress

Gli stadi chiusi al tifo sono uno scenario che non appartiene al rituale dello sport, men che mai al calcio: festa popolare che non può prescindere dal popolo. Dopo l'inizio dei campionati professionistici ci registrano i primi mutamenti di linea nel mondo del tifo, rispetto alle restrizioni Covid che stanno creando turbolenze. Ieri il comunicato della Curva Sud della Sampdoria e del Catania che non entreranno allo stadio in occasione della partita casalinga. Invece si è appreso che la curva Ferrovia dello Spezia entrerà.

 (Getty Images)

CURVA SUD SAMPDORIA

I circoli della Sampdoria affiliati alla Federclub adottata dai gruppi della Sud hanno scritto. "Ci si è orientati verso una condivisa libertà di scelta, per evitare la ricaduta nelle tensioni del passato, con due vincoli: niente striscioni nella Sud, che nella visione delle componenti più radicali dovrebbe restare vuota a beneficio di Nord e distinti, né adozione di moduli di tifo propri dello stile ultras come lanciacori e gruppi compatti.

 (Getty Images)

CURVA SPEZIA

I tifosi della Curva Ferrovia, l'anima calda del tifo dello Spezia hanno cambiato atteggiamento: dalla prossima partita, il 12 settembre con l'Udinese sperabilmente al Picco in caso di conclusione dei lavori, rientreranno allo stadio. "La vita da ultras senza alcuni fondamenti non può essere tale - scrivono i ragazzi della CF in un messaggio pubblicato sulla loro pagina Facebook - quindi dopo esserci guardati negli occhi abbiamo deciso che se dobbiamo morire lo faremo a testa alta. Vista la situazione che si sta vivendo negli stadi di tutta Italia abbiamo deciso di rientrare e di prenderci il posto che ci spetta. Dopo un anno e mezzo di lontananza dai gradoni riprendiamo a pieno regime le attività della nostra curva e dalla prossima partita saremo presenti sempre in casa e in trasferta".

CURVA SUD CATANIA

“La situazione mondiale e sociale dei nostri giorni la conosciamo tutti molto bene. Le nostre vite son cambiate e di conseguenza anche il nostro vivere ultras, vivere la curva e manifestare la nostra passione. Siamo consapevoli che una pandemia mondiale senza precedenti sia un evento tristemente unico, e accettiamo e rispettiamo certe norme di comportamento per limitare l’espandersi del virus, ma da uomini di stadio, da tifosi, da ultras, non possiamo accettare le ulteriori e continue restrizioni che impediscono liberamente alla gente, al popolo, a coloro che vogliono frequentare lo stadio e la curva, di vivere il calcio con passione e gioia, in presenza”.

“Tutto ciò è inconcepibile per il nostro modo di essere e pensare, e se per entrare in uno stadio venga imposta una limitazione di biglietti, un tampone, un pass, una mascherina, il distanziamento, etc… il nostro essere ultras, all’interno dello stadio, non ha alcun senso al momento. Quindi continuiamo sulla base del nostro pensiero di mesi orsono, ribadendo che non ci sono le condizioni per continuare l’attività ultras in curva, l’aggregazione da stadio e la fratellanza che la fede rossazzurra unisce, ma continuiamo la nostra militanza nelle strade e nelle piazze, con i nostri fratelli, come sempre, da sempre e per sempre attenderemo tempi migliori e attenzioneremo l’evolversi degli eventi, sempre vigili su possibili sviluppi, senza lasciare nulla al caso ed agiremo di conseguenza nella speranza che presto si torni ad una certa “normalità” e si possa stare di nuovo l’uno accanto all’altro, gioendo e soffrendo per le sorti del Catania”.