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Crotone, Zenga: “L’Inter? Mi hanno mandato via…”

Il tecnico dei rossoblù personaggio del momento dopo il pareggio di San Siro: "Qui ho trovato un ambiente sano"

Redazione ITASportPress

Walter Zenga è solo uno dei tanti allenatori subentrati nell’attuale campionato di Serie A capaci di invertire il trend delle squadre nelle quali sono arrivati. Da Lopez a Cagliari fino a Oddo a Udine e Mazzarri a Torino, senza ovviamente dimenticare Gattuso al Milan, quest’anno cambiare conviene.

A Crotone in realtà all’esonero di Davide Nicola non avevano pensato, è stato il tecnico torinese a farsi da parte e allora ecco l’avvento dell’Uomo Ragno, personaggio della settimana dopo aver fermato l’Inter a domicilio: "Questo è un ambiente famigliare, il presidente Vrenna e direttore sportivo Ursino mi sono molto vicini, sono il mio punto di riferimento quotidiano. In una realtà come questa l'allenatore può sbagliare con serenità. Ho la fortuna di allenare un gruppo molto disponibile. Quando sono arrivato ho trovato un gruppo scioccato, non malato, perché Nicola si era dimesso, la società non l'avrebbe mai mandato via" ha detto Zenga intervenendo a Tiki Taka su Italia 1.

Di errori peraltro l’ex portiere ne sta facendo pochi, valorizzando anzi parecchi elementi della rosa. E senza qualche errore arbitrale la classifica sarebbe ancora migliore…: “Siamo una squadra giovane, quando ho visto Barberis gli ho detto che era assurdo non avesse ancora segnato in A, mentre uno come Ricci può giocare ovunque, ma me lo tengo stretto. Il VAR? Nella gara contro il Cagliari è arrivato un episodio a sfavore loro, ma al 45° del primo tempo, il nostro invece ha fortemente influenzato il risultato, essendo arrivato all'ultimo minuto. Io sono per il dialogo con gli arbitri, ma non sempre è possibile”.

Walter poi si mantiene prudente sulla lotta scudetto e sul momento della sua Inter: "Ad inizio campionato ho detto Napoli, dopo sei di fila della Juventus credevo fossero appagati. Alla fine credo conterà molto chi arriverà in forma al momento clou, quando le coppe entreranno nel vivo. Non mi permetto di affrontare l’argomento Inter, la mia squadra ha giocato come tale eppure dopo aver fatto tutto questo, la SPAL è a soli tre punti. Dico solo che sono nato vissuto e cresciuto in nerazzurro, andando in curva, facendo tutta la trafila del settore giovanile, poi nel '94 un presidente decise di mandarmi via, peccato perché avrei voluto finire la mia carriera nella mia squadra".