ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

gazzanet

De Rossi si confessa: “L’addio alla Roma devastante. Totti? Il suo ritiro è stato un incubo”

De Rossi (getty images)

"Di offerte per continuare a giocare in Serie A ne avevo parecchie, ma..."

Redazione ITASportPress

Daniele De Rossi si confessa. L'ormai ex centrocampista di Roma e Boca Juniors ha parlato a GQ, oggi in edicola, del suo addio al mondo del calcio e degli istanti vissuti dopo l'addio al club giallorosso e a quello argentino. Inevitabile parlare anche di Francesco Totti e dei suoi progetti futuri.

ADDIO - "Al Boca non c’è stato un giorno in cui non mi sia sentito felice. Quelli dell’addio a Buenos Aires sono stati giorni tristi, ma la vera batosta è arrivata a Trigoria, uscendo dalla mia camera per andare al pullman, ho pensato 'è l’ultima volta che chiudi questa porta', e lì mi è parso di tremare. Forse ho tremato sul serio. Se devo dire qual è stato il vero momento del ritiro, dico quello. Devastante. Di offerte per continuare a giocare in Serie A ne avevo parecchie, ma non ho voluto aggiungere un’altra maglia italiana a quella della Roma, mi sembrava di sprecare una storia bellissima. La verità è che quando sto bene sarei ancora in grado di giocare nella Roma, nel Boca, ma non succede quasi mai. Ho 36 anni, il fisico è logoro e di soldi ne ho abbastanza".

TOTTI - Sul suo rapporto con Francesco Totti, De Rossi ha raccontato: "È capitato di non parlarci per un mese, pure l’anno scorso. Abbiamo giocato vent’anni assieme, ci siamo abbracciati dopo i gol, ci siamo frequentati fuori dal campo, abbiamo avuto anche delle sonore litigate, ma poi è sempre finita a risate. Vita vera, non recitata. Il suo addio? Un incubo. Non ho passato bene quel periodo, e ho preso nota per evitare che a me succedesse lo stesso".

NAZIONALE E FUTURO - Sui progetti futuri: "Nazionale? Oggi non posso saperlo, ma il rapporto con Mancini è eccellente. Fra i discorsi che abbiamo fatto tempo fa, non in gennaio intendo, una porta azzurra era socchiusa".  "Io allenatore della Roma? Bisogna prima dimostrare di saperlo fare, se perdi tre partite di fila la gente si dimentica che eri il suo Capitan Futuro e pretende che tu ottenga risultati nel presente. E poi l’ultima cosa che voglio è creare problemi a Fonseca. I modelli? Luis Enrique e Antonio Conte: all’Europeo mi ha letteralmente conquistato".