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IL PENSIERO

Del Piero: “Nessuna chiamata dalla Juventus. CR7? Deve riprogrammarsi. Punterei su Dybala”

Del Piero (getty images)

Parla Pinturicchio: dalla Nazionale alla Juventus

Redazione ITASportPress

Intervistato dal Corriere della Sera l'ex bandiera della Juventus e della Nazionale Alessandro Del Piero ha parlato a tuttotondo degli Europei ma anche del suo futuro. Non poteva poi mancare anche qualche parola sulla Vecchia Signora...

EUROPEI -Pinturicchio parte subito dalla competizione per Nazionali che avrà inizio domani: "I favoriti? In prima fila ce n’è una sola, la Francia. Se si guarda la formazione titolare, pare una selezione “all star”. Dietro metto due incompiute, finora, di talento, alla ricerca del primo successo: Belgio e Inghilterra. L'Italia? Dipende da come si comporrà il tabellone, perché in un torneo come questo conta parecchio. Comunque credo che puntare alla final four a Londra sia un obiettivo possibile". "Mancini? Mi piace perché crede in quello che fa, prima di tutto. È un vero gruppo, tirano tutti dalla stessa parte, sanno che nessuno è una stella che può togliere gli altri dai guai e portarli alla vittoria: per arrivarci devono farlo insieme. Le grandi Nazionali delle quali ho fatto parte avevano questa caratteristica".

JUVENTUS - Dall'Italia alla Juventus con le recenti novità in società: dall'addio di Pirlo al ritorno di Allegri: "Parlare di colpe non mi pare giusto per Andrea, e a dire il vero per qualsiasi allenatore, non esiste una stagione al di sotto delle attese da imputare a un solo componente. Non parlerei di difficoltà di Pirlo, parlerei di difficoltà della Juve", ha detto Del Piero. Sulla rosa bianconera ed in particolare su CR7 e Dybala: "Cristiano Ronaldo condiziona la Juventus? Cosa dovrebbe fare per non condizionarla? Sbagliare i gol? Il punto è un altro: se un giocatore rende oppure no, se è funzionale alla squadra oppure no. Penso che CR7 sia entrato in una fase della carriera in cui non può più fare le stesse cose di dieci o anche cinque anni fa, e che debba riprogrammarsi in funzione delle sue attuali potenzialità, che sono ancora elevatissime. Ci vorrà un chiarimento con Allegri e la società se si vorrà continuare insieme". Poi sul 10 argentino: "Io proverei a far sentire Dybala importante. Gli farei sentire la fiducia, ovviamente se questa fiducia c’è, e questo non lo possiamo sapere".

PERSONALE -  "Offerte per tornare alla Juve da dirigente? No mai. Se mi piacerebbe diventare per la Juve quello che oggi è Maldini per il Milan? Anche lui ha dovuto attendere a lungo prima di tornare nel suo club e allora ho ancora qualche anno di tempo... A parte gli scherzi, sono soddisfatto di quello che faccio oggi, e di quello che sto costruendo. Non vorrei avere un ruolo per ciò che ho fatto nel passato: quello rimarrà per sempre e nessuno potrà mai cancellarlo, così come il mio rapporto con la Juve. Vorrei essere considerato per quello che sono, e per quello che posso e potrò dare".

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