ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

PRECISAZIONE

Dino Baggio si spiega: “Volevo parlare di antidoping ma va fatta chiarezza”

Dino Baggio
Il commento dell'ex giocatore dopo alcune dichiarazioni che avevano fatto discutere.

Redazione ITASportPress

Hanno fatto molto effetto le parole di Dino Baggio diventate virali nelle scorse ore che parlavano della morte di Gianluca Vialli e di alcuni sospetti o presunti tali sul doping e sull'uso di sostanze potenzialmente dannose usate non tanto dal compianto ex calciatore ma da tutto l'ambiente del pallone in un certo periodo storico del calcio.

Oggi, a La Gazzetta dello Sport, lo stesso Dino Baggio ha voluto precisare quanto detto: "Chiedo scusa a tutti. Io volevo dire 'antidoping', e non 'doping'. Infatti ho aggiunto che robe strane non ne abbiamo mai prese, perché non si poteva: c’erano i controlli. Mica si scherzava. È un errore che nasce dalla consuetudine. Noi calciatori, quando andavamo a fare il test nella stanza a fianco dello spogliatoio, dicevamo: 'Anche stavolta mi tocca il doping…'. E così questo modo di dire me lo sono portato dietro…".

Dopo aver precisato, l'ex giocatore ha comunque sottolineato la necessità di indagini più accurate "sulle sostanze farmacologiche prese in quei periodi. Magari non c’entrano nulla, magari si scopre qualcosa…".

E sull'argomento ha detto ancora: "Quali farmaci? I soliti, quelli che si vendono anche adesso in farmacia. Sostanze che aiutano il recupero fisico dopo uno sforzo. D’altronde non se ne poteva fare a meno: giocavamo 60-70 partite all’anno, tra campionato, coppe varie e Nazionale. Ritmi altissimi, impegni ravvicinati che non consentivano al corpo un normale ritorno alla regolarità. Aiutarsi con gli integratori era naturale e necessario. Ora, però, vorrei sapere se questi integratori, alla lunga, possono creare danni".

Nelle sue vecchie parole anche un riferimento ai prodotti e all'odore dell'erba dei campo di gioco della sua epoca: "Eh sì, avete presente l’odore che si sentiva quando si entrava in campo negli anni Novanta? Era un odore acre, a volte persino fastidioso. A quell’epoca, per tenere i terreni in ordine, si usavano prodotti che contenevano sostanze oggi non più consentite. Adesso, invece, per fortuna è tutto diverso. Ma quelle sostanze che io le ho respirate, si sono incollate al mio corpo. Mi faranno male? Avrò il diritto di sapere o no?".

Per Dino Baggio la speranza e che si faccia chiarezza: "Mi piacerebbe che la scienza potesse dare risposte sui farmaci che ci venivano somministrati, per recuperare da un infortunio o per ritrovare le energie. E mi piacerebbe anche che tutto il mondo del calcio ricercasse la verità, che non necessariamente deve essere negativa. Sarebbe un’operazione di trasparenza".

Dino Baggio
tutte le notizie di