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Roberto Donadoni ha toccato diversi argomenti d'attualità ai microfoni di "Tutti Convocati", programma in onda sulle frequenze di Radio 24; ecco quanto dichiarato dal tecnico di Cisano Bergamasco che il 9 settembre spegnerà 55 candeline:
ITALIA - "Le parole di Mancini sui pochi italiani fanno parte del gioco delle parti, io sono stato allenatore e commissario tecnico ed è normale che se uno veste i panni del commissario tecnico voglia più italiani e se uno veste i panni dell'allenatore schiera in campo chi ritiene più opportuno. Da allenatore di club devo far giocare chi rende di più, la coperta è corta e far crescere il movimento italiano è difficile. Giovani in campo? Se poi commettono errori vengono presi di mira. Molti giocatori italiani non hanno giocato in competizioni europee, questo crea un gap per la Nazionale nell'aspetto mentale e psicologico, perché da quello tecnico non abbiamo da invidiare a nessuno".
NAPOLI - "De Laurentiis ha fatto una grande scelta con Ancelotti, che però trova una situazione in cui fare meglio è difficile. Carlo ha tutto per far fare un salto al Napoli, ma non è facile".
INTER - "Grande potenziale, ma a manca ancora qualcosa da un punto di vista della tenuta mentale, deve trovare la quadratura per cercare quella costanza di rendimento che ha fatto grande la Juventus e anche il Napoli".
RONALDO - "Grande operazione di marketing, ma anche tecnica, è un giocatore integro, che però inizia ad avere un'età che poteva far storcere il naso a qualcuno. Ma Ronaldo parla da solo, tutto il movimento calcistico si arricchisce con lui".
VERDI - "E' un calciatore che non deve invidiare niente a nessuno in Italia, deve calarsi in fretta in questa nuova realtà da un punto di vista mentale, non è più al Bologna, ma in una squadra che ha altri obiettivi".
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