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Eboué: “Dopo la squalifica ho pensato al suicidio”

"Dei miei ex compagni nessuno mi chiama. Tutto questo è deludente e spero che un giorno mi chiamino"

Redazione ITASportPress

A marzo Emmanuel Eboué, è stato squalificato dalla Fifa per un anno. Il giocatore ivoriano che aveva da poco firmato un contratto con il Sunderland, avrebbe dovuto pagare la cifra di 1 milione di euro al suo procuratore Sebastien Boisseau, ma il pagamento non è stato mai fatto, così è intervenuta la Fifa. Una situazione che ha notevolmente scosso l'ex esterno dell'Arsenal, che ai microfoni del Telegraph, ha raccontato: "Ci sono giorni nei quali non mi va di alzarmi dal letto. Una volta ho pensato al suicidio. La mia famiglia mi fa sentire forte. Ci sono volte che non esco dalla mia camera da letto, posso restarci anche due giorni da solo. Chiudo la porta, penso, leggo la Bibbia e rifletto. Quando la gente mi chiede cosa sta accadendo peggiora la mia situazione, devo spiegare cosa è successo e questo mi deprime. Quando Kolo Touré venne squalificato ho passato molto tempo a parlare con lui. Ho capito che era in difficoltà. Dei miei ex compagni nessuno mi chiama, ma loro restano fratelli per me. Tutto questo però è deludente e spero che un giorno mi chiamino. Pensavo che la nostra amicizia fosse più forte ma questa è la vita". 

Il giocatore classe 1983 ha raccontato un simpatico episodio, avvenuto quando vestiva la maglia dell'Arsenal: "Una volta andammo a Buckingham Palace, Thierry Henry si raccomandò di non fare scherzi. Il posto nel quale eravamo era serio e dignitoso. Inizialmente lo rassicurai ma quando vidi la Regina le dissi ‘Signora, per favore, io non voglio più fare il calciatore, voglio prendermi cura dei vostri cani. Voglio portarli a passeggio, voglio lavarli, nutrirli, voglio essere la loro badante’. La Regina rise, così come il Principe Filippo. Tutti i ragazzi della squadra erano in lacrime".