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Eriksen: “All’Inter il mio anno più duro. Quella punizione al derby…”

Eriksen (getty images)

Parla il danese dei nerazzurri: "Ero sicuro che se fosse arrivata la mia occasione avrei provato a coglierla"

Redazione ITASportPress

Torna a parlare il centrocampista dell'InterChristian Eriksen che ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Sport TV2 nella quale ha ripercorso in lungo e in largo la sua avventura nerazzurra.

Tra alti e bassi, il danese ex Tottenham è riuscito ora a ritagliarsi il suo spazio nella squadra di Antonio Conte dimostrando il suo valore.

Eriksen: gli inizi e la svolta

 Eriksen (getty images)

"Indubbiamente è stato un anno molto duro per me. Quello più impegnativo della mia carriera. Credo sia stato come andare su e giù continuamente, ma ora mi sento di essere in grande ripresa", ha detto Eriksen.

"Io vicino a salutare Milano a gennaio? Posso dire che non volevo scappare. Volevo davvero lottare per il mio posto e l'ho sempre fatto. Ero sicuro che se fosse arrivata la mia occasione, probabilmente, avrei provato a coglierla. È stato mentalmente difficile. Sono venuto all'Inter per giocare a calcio e quando non ti è permesso farlo è fastidioso. Fuori dal campo è stato assolutamente fantastico. Milano è una bella città e la famiglia sta bene. È stato solo sul campo che mancava qualcosa. Essere un giocatore dell'Inter è sempre stato bello ma, ovviamente, il momento più bello è quando puoi giocare".

Cocsa che sta accadendo adesso: "Sto vivendo un momento bellissimo, sono stato bravo a isolarmi e concentrarmi. Per un numero incredibile di giorni, dopo l'allenamento e le partite, mi sono allenato di più. Un calcio di punizione, un tiro in porta, avevo la possibilità di allenarmi di più perché non giocavo molto".

Sulla possibile svolta nella sua esperienza all'Inter, la famosa punizione nel derby col Milan: "Sono stato un po' fortunato, ma si è trattato di un nuovo inizio, la gente ha iniziato a guardarmi con occhi diversi. Sono migliorato di partita in partita e sono contento che le cose siano andate così. Penso che quella punizione mi abbia aiutato tanto, ha aiutato il modo in cui le persone guardavano le cose dall'esterno e ho avuto la prova che posso ancora giocare bene a calcio e che posso anche calciare una punizione se c'è l'opportunità. È fantastico che sia stato in grado di mettermi alla prova, ma sento ancora che ci sono molte cose che posso dimostrare. Mi sento ancora come se ci fossero molte cose dentro di me. Ho scoperto quanto va veloce il calcio, lo vivo davvero giorno per giorno. Ora vediamo come va e cosa porta il futuro".

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