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Eto’o: “Scudetto all’Inter. La Samp mi propose di diventare allenatore”

Eto'o (getty images)

L'eroe del Triplete nerazzurro tra i ricordi delle sue imprese e l'analisi del momento della Serie A

Redazione ITASportPress

L'Inter sogna di conquistare lo scudetto a distanza di dieci anni dall'ultima volta. Nel 2010, in campo c'era anche Samuel Eto'o. L'ex attaccante camerunese ha ricordato la sua impresa in nerazzurro, analizzando al contempo diversi temi legati al mondo del calcio. Queste le sue parole ai microfoni di Sky Sport"Credo che quello che abbiamo raggiunto con l’Inter è stato unico e irripetibile, ma soprattutto a me resta il fatto che ancora oggi siamo rimasti tutti in contatto, che è una cosa rara. Questo significa che siamo andati ben oltre le partite in sé e delle lotte che abbiamo fatto insieme. C’era qualcos'altro, qualcosa di più che ci legava e quella persona era Moratti. Lo saluto e lo ringrazio ancora. Presidenti come lui mancano oggi nel calcio. Ci giocavamo tutto anche per i milioni di tifosi dell’Inter. Mourinho ci diceva che dovevamo metterci a servizio della squadra e quello che dovevamo fare e quello che dovevo fare. Alla fine abbiamo vinto anche quella partita e le porte del cielo erano lì".

FUTURO -"È sempre bello tornare in Italia...In questo momento sono qui perché con le persone che mi circondano stiamo pensando ad un evento importante che però al momento non posso condividere con voi. Ma spero che faremo qualcosa di importante per noi e per l’Italia. Per prima cosa tornerò all’università tra pochi mesi, a Boston, dove resterò per otto mesi. Mi preparerò perché la vita è lunga, voglio prepararmi a ciò che viene dopo come uomo, per le sfide che ci mette la vita, e poi vedremo".

EROE -“Poco tempo fa ho fatto un viaggio in sette-otto paesi in giro per l'Africa con Infantino e sono rimasto sorpreso per la popolarità diversa che avevo. Ridevo perché potevo portare un sogno in questo continente. È un modo per aiutare la gente lì, non so, sono grato di ciò che vedono in me e per aver portato tutta questa felicità a questa gente”.

GASPERINI -“Il mio rapporto erano molto buoni con tutti. Lui era il mister per prendere decisioni, si può essere o meno d’accordo su alcune cose da calciatore ma non cambia il fatto che ci sono calciatori di un certo livello che devono avere un accordo con i mister ma io non ho mai avuto problemi. Non sono sorpreso per quanto ha fatto finora, si sta comportando molto bene. Sta facendo giocare la sua squadra molto bene ma io voglio e spero che sia l’Inter a vincere il campionato, poi lo sa Dio quello che succederà ma spero questo”.

ALLENATORE - “Ho finito la mia carriera pochi mesi fa e mi sono detto che mi sarei preparato bene in tutto nei prossimi due anni perché ho una vita lunga davanti da vivere. Chiaramente dovrei prima passare gli esami da allenatore, prepararmi ai futuri impegni economici che potrei avere. Quando siamo giocatori non abbiamo molto tempo per fare altro, guadagniamo tanti soldi e abbiamo bisogno di circondarci di persone di vario tipo. Adesso devo capire tutto quello che posso fare nel campo degli affari e tutto ciò che mi circonda. All’epoca della Samp, Ferrero mi chiese se volessi fare l'allenatore, ma in quel momento non ero pronto anche se un anno dopo stavo facendo un’avventura da giocatore-allenatore in Turchia perché avevo compagni che mi hanno aiutato in questo punto di vista ma non è facile. Sono Eto’o, condivido lo spagliatoio con tanti giocatori ma accettare le mie decisioni per gli altri non era semplice. Sarò sempre grato a loro".

SARRI - “In realtà l’allenatore che ho visto all’Empoli e quello visto al Cheslea e ora con la Juve è molto diverso. Vedevo l’Empoli giocare, quella era una squadra che giocava con personalità, usciva da dietro e anche il portiere giocava con il pallone. Per questo era bellissimo. Oggi non vediamo allenatori come Guardiola che fanno giocare le squadre, magari perdi ma quando una squadra di calcio gioca a calcio, i tifosi si divertono. Oggi guardo la Juve e non so, hanno Ronaldo, il migliore di tutti i tempi, o Dybala che è un altro fenomeno. Però mi piacerebbe rivedere il mister che ho visto all’Empoli, darebbe tanto. Ieri guardavo la partita alla Juve e pensavo manchi qualcosa”

CONTE -"Conte non è cambiato. È lo stesso che abbiamo visto alla Juve o al Chelsea. Non è cambiato, non è salito o sceso, quella è la sua idea. Questo è il suo calcio. Sono contento perché con gli alti e bassi, in questo momento il rispetto che l’Inter merita è tornato ad averlo”

SCUDETTO -"Lo vince l’Inter".