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Felipe, dalla Serie A alla D con la Manzanese: “Qui perché amo questo lavoro…”

Felipe (Instagram Felipe)

Il difensore ex di tanti club del massimo campionato italiano ha deciso di ricominciare dai dilettanti

Redazione ITASportPress

Qualche giorno fa l'annuncio ufficiale del suo trasferimento alla Manzanese, club di Serie D. Adesso, attraverso il sito ufficiale del club, anche le prime parole. Felipe Dal Belo, storico difensore che in carriera ha vestito le maglie prestigiose tra le altre di Inter, Parma e Udinese, riparte dal campionato dilettantistico ma con lo stesso spirito di sempre. Fare bene e vincere.

Felipe e la scelta della Manzanese

 Felipe (Instagram Felipe)

Se sui social aveva parlato di amore per questo sport e questo lavoro, presso la sala stampa del Morigi Felipe parla in modo molto concreto della sua decisione di firmare per due anni con il club di Serie D: "Per me è stata una scelta facile, ho conosciuto persone con valori simili ai miei con voglia di crescere e migliorare. Parlando con la famiglia è stato facile fare questa scelta. Son qui per dare il mio apporto in campo e fuori. Cercherò di dare il mio contributo ad una società con grandi ambizioni".

E ancora: "In questi mesi ho conosciuto ragazzi che si impegnano al massimo, senza grilli per la testa. Dobbiamo continuare a pensare partita dopo partita e vedere chi fa più punti. Devo recuperare da un piccolo problemino che ho avuto e quando sarò al meglio darò il mio contributo alla causa. Ho visto diverse gare della Manzanese ed ho visto una qualità alta. Ci sono squadre forti con ambizioni. Tutte le partite sono una battaglia. Quando starò bene fisicamente metterò tutta la mia volontà per fare il meglio. Se non corri non vai da nessuna parte, neanche in Serie D".

"Io capitano? No, ci sono delle gerarchie ed è giusto così. Aspettavo una chiamata dall’Udinese? Ho avuto contatti con altre squadre ma parlando con la famiglia la scelta è stata facile di rimanere qui in regione. Inizio anche un percorso nuovo di vita". "Sicuramente darò e sto già dando una mano ai giovani in rosa. Ai miei tempi all’Udinese avevo Sensini e Bertotto dai quali andavo sempre a chiedere consigli. Una buona parola può sempre aiutare dei ragazzi che come ho detto sono ragazzi che si impegnano molto, ascoltano e non hanno pensieri strani".

E sul futuro: "Cosa farà una volta appesi gli scarpini al chiodo? Penso ancora da giocatore, posso dare ancora qualcosa in campo. Finchè avrò questa voglia di correre, di soffrire continuerò a giocare. Finchè sentirò ancora qualcosa dentro continuerò a calcare i campi da calcio".

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