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Ferdinand ammette: “Quando giocavo per la Nazionale non ho mai creduto potessimo vincere un trofeo”

Rio Ferdinand (getty images)

L'ex storico difensore si confessa: "C'era troppa pressione su di noi"

Redazione ITASportPress

Rio Ferdinand si guarda indietro e ripercorre alcune tappe della sua incredibile carriera. L'ex difensore del Manchester United e della Nazionale inglese ha commentato nel corso di un'intervista con il capitano della squadra di rugby inglese Owen Farrell alcuni rimpianti della sua "vita da spogliatoio" ammettendo di non aver mai veramente creduto nel successo della formazione dei Tre Leoni.

Ferdinand: "Troppa pressione in più rispetto al club"

 Rio Ferdinand (getty images)

Rio Ferdinand, David Beckham, Wayne Rooney, Sol Campbell, Steven Gerrard e Frank Lampard. Una serie di mostri sacri del calcio inglese che, però, non sono riusciti a vincere con la maglia dell'Inghilterra. La Nazionale dei Tre Leoni, che venne nominata come la Golden Generation, non ha sopportato la pressione. Ad ammetterlo, parlando principalmente di se stesso, è stato proprio l'ex centrale difensivo del Manchester United che ha fatto un parallelo tra il giocare per il club e scendere in campo per la Nazionale. "Essere definiti la Golden Generation ci ha messo ancora più pressione. Un conto era giocare per il club, un altro per l'Inghilterra. Sentivo la maglia decisamente più pensate. Una grossa responsabilità", ha detto Ferdinand. "Non ho mai realmente creduto che potessimo vincere un trofeo. C'era troppa pressione".

Nonostante i tanti cambi in panchina, con Ferdinand che è stato allenato da Peter Taylor, Eriksson, Capello e Hodgson, non hanno portato alcuna differenza. Ora, invece, secondo l'ex centrale, sotto la guida si Gareth Southgate, le cose sono cambiate: "Credo che il fatto di essere considerata una squadra giovane, ricca di talenti da plasmare possa aiutare a cambiare quella pressione che c'era ai miei tempi. Tornando indietro penso che avrei potuto fare qualcosa di diverso con la squadra. Provare a parlare e dire qualcosa". E rivolgendosi al capitano della squadra di rugby: "Ho visto come voi in squadra vi parlate per farvi forza a vincenda, ma all'epoca non era facile esporsi per noi. Non ci è mai capitato di sederci, guardarci e condividere quel momento per darci forza".