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Figc, Tavecchio: “Mi sono dimesso, gli altri no”. Malagò: “Sì al commissariamento”

Carlo Tavecchio, presidente della Federcalcio, dopo il flop mondiale della Nazionale, si è dimesso

Redazione ITASportPress

Dopo Gian Piero Ventura, licenziato dopo il flop mondiale della Nazionale, anche Carlo Tavecchio, presidente della Figc, lascia. Il Consiglio federale resta in carica, Tavecchio si occuperà della gestione ordinaria fino a nuove elezioni che dovranno essere indette entro 90 giorni.

In conferenza stampa, presso la sede della Federazione, Tavecchio ha spiegato i motivi della sua scelta.

"Ho rassegnato le mie dimissioni e ho chiesto quelle degli altri componenti del Consiglio Federale, ma nessuno le ha date. Speculazioni ai limiti, nel Consiglio Federale, fino a oggi, il quadro non è cambiato. Nella riunione della scorsa settimana mi era stato inviato un documento programmatico che avrei dovuto allegare e in assoluta buona fede avevo interpretato questo fatto come positivo, con la volontà di fare qualcosa di positivo per un sistema sportivo. Invece si è permesso di prendere decisioni gravi quando il soggetto più importante, fornitore delle risorse del sistema Italia, è assente. Quando la A e la B non ci sono. La B eleggerà il 23, la A il 27: oggi siamo il 19 e questi sono gli 8 giorni della tragedia del calcio mondiale italiano. Sono stato portato ad accettare il commissariamento della Lega non per Tavecchio. Non è apparso un atto di riverenza ma non ne facciamo a nessuno, noi viviamo di mezzi propri. Abbiamo dato 30 milioni al CONI in questi anni e 50 ai fondi pubblici girati a designazioni e arbitri".

LEGA PRO - "La Lega Pro non è mai stata alleata nella maggioranza. Nella riunione della settimana scorsa mi era stato inviato un documento programmatico che dovevo allegare e io in buona fede avevo interpretato un fatto come positivo, con la volontà di costruire qualcosa per questo sistema politico".

LEGA DILETTANTI - "Quando la mia componente ha fatto considerazioni che non promettevano un sostegno, non ho pensato un istante, mi sono dimesso e ho chiesto le dimissioni del Consiglio per un atto politico, non sportivo".

VENTURA - "Carlo Tavecchio paga per aver scelto Ventura. Non l'ho scelto io, l'ha scelto Lippi. Bene, a questo punto il momento è molto semplice. Io sono disperato per aver perso la qualificazione al Mondiale. E' un atto di debolezza di un'emozione diventa una tragedia? Questo è alla base di un sistema politico? Se quel palo fosse entrato, Tavecchio sarebbe stato un campione? No! Lo sport non può andare avanti così. Le riforme devono essere fatte a livello generale".

FIFA E UEFA - "Quali sono i risultati delle altre Federazioni? Ditemi dove siamo. Chi mette gli ulivi, coglie i frutti dopo otto anni. Chiedete a chi parla di Tavecchio, piangono tutti. Chi è andato a Istanbul per organizzare Uefa e Fifa? L'Italia è rappresentata come prima nazione d'Europa che sostiene il calcio europeo. Quattro squadre in Champions sono venute perché Tavecchio è vestito con una giacca blu? Michele Uva è vicepresidente della Uefa perché è bello? E' anche bello... Chi ha fatto queste operazioni? Gli gnomi dietro le scrivanie? A 74 anni non ho bisogno di una sedia? Chapeau ai Dilettanti".

NAZIONALE - "Ho parlato con 4-5 grandi allenatori. Non sono liberi. Ma non si dica che non allenano la Nazionale per me".

VAR - "Abbiamo introdotto la VAR: nel 2014 per primo in Europa ho scritto a Blatter per la tecnologia in campo. Il primo era Biscardi, secondo Tavecchio".

RISULTATI - "Nessuno dimentica i risultati delle Nazionali giovanili. Ricordo a Malagò che a Berlino nel 2006 abbiamo vinto un Mondiale, per pura precisione. Il mio non è uno sfogo, ho sempre guardato nella buona e nella cattiva ragione gli uomini in faccia. Sono qui e se avessimo segnato sarei stato un grande. Rimango 1 e 61 e non ho niente da chiedere. Il calcio mi ha dato molto, moltissimo. La Lega Dilettanti di più. La mia squadra molto di più. Ho 340 ragazzi che mi aspettano sabato e piangeranno tutti ma ho 74 anni e che devo fare? Non sono intervenuto nell'intervallo della partita a Milano, il resto ho fatto tutto normale. Il gol con la Svezia avrebbe cambiato tutto".

RICANDIDATURA - "Se mi ricandiderò? Alessandro Manzoni diceva che in ogni sventura c'è una piccola parte di provvidenza, se la provvidenza mi farà capire qualcosa non la respingerò. Dimissioni? Ho deciso oggi alle 11.45".

LEGA SERIE A - "Sono stato incaricato di fare il commissario della Lega con la fretta. Abbiamo aperto al mondo i diritti televisivi, sono molto appetiti. Voglio capire un sistema che si rifiuta di concedere 10 giorni di tempo affinché questa componente fornitrice del massimo a livello di finanziamenti scelga il suo presidente. Avremo quattro squadre in Champions. Fino all'11 dicembre sarò lì e ci sarà l'apertura dei diritti tv nazionali, molto appetiti e ne sono assolutamente certo. Se raccogliamo 1,4 miliardi, voglio capire un sistema che si rifiuta di concedere dieci giorni di tempo a una componente fornitrice del massimo impegno economico al sistema calcistico italiano. Qualcuno, non certo io, dovrà spiegarlo quando ci sarà una nuova presidenza di A e idem in B".

COMMISSARIAMENTO - "E' molto grave, ci sono statuti e regolamenti".

MONDIALE - "Cosa dico agli italiani? Meritavano il Mondiale, sono persone serie. Non ho mai fatto tanti selfie come in questi anni"

Giovanni Malagò, presidente del CONI, a margine della prima giornata degli Stati Generali dello Sport italiano in corso di svolgimento al Salone d’Onore del Coni, ha parlato della situazione in Consiglio Federale: "Tavecchio dimesso? Non avevo buoni informatori, i fatti sono chiari e sono oggettivi. Se c’era un consiglio unito si potevano prendere altre decisioni, ma in un contesto del genere con scricchiolii vari non ci voleva uno scienziato per capirlo. Da statuto si deve procedere ad un commissariamento, si deciderà mercoledì stesso, non facciamoci dell’altro male. Se farei il commissario? Ne voglio parlare con gli amici della giunta perché non è una scelta che dipende da me ma dal Coni".

Una Giunta Coni convocata d'urgenza per mercoledì pomeriggio come immediata contromisura alla crisi del calcio. All'ordine del giorno della Giunta semplicemente "comunicazioni del presidente"