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IL PENSIERO

Gattuso: “Io descritto come non sono. Accuse peggio di sconfitta o esonero”

Gattuso, getty images

Il mister ha avuto modo di parlare dell'attualità del calcio e delle vicende a lui più vicine tra Napoli, Fiorentina e Tottenham

Redazione ITASportPress

Lunga intervista rilascaita da Gennaro Gattuso a Il Mattino. L'ex mister di Napoli e Fiorentina ha parlato di diversi argomenti ed in modo particolare di quelle accuse di razzismo e omofobia arrivate sul suo conto da parte dei tabloid inglesi e dai tifosi del Tottenham che non lo volevano come allenatore degli Spurs.

SENZA REPLICA - "La delusione è stata grande. Mi hanno descritto in modo diverso da quello che sono. E non c’è stato niente da fare. Il mio dispiacere è di non aver avuto la possibilità di difendermi", ha detto Gattuso. "Non ho avuto la possibilità di spiegare che quello raccontato dalla gente in Inghilterra non ero io. Ho dovuto accettare una storia che mi ha fatto male più di qualsiasi sconfitta o esonero. Ed è accaduta in un momento in cui nessuno vuole prendere atto della pericolosità del web".

SOCIAL - Web, appunto. "Certe cattiverie vengono da Facebook e Twitter dove è possibile dar forza a qualsiasi falsità. Io non ho alcun profilo. E non li voglio avere. Nemmeno Monica li ha. Perché mi dovrei far insultare per qualsiasi cosa? Non ho nemmeno Instagram. Non capisco, se bevo una bottiglia di vino, quale sia il motivo di scattare una foto per farlo sapere ad altri. Sono fatti miei", ha commentato il mister.

CALCIO - Passando al calcio giocato, Gattuso ha avuto modo di fare un piccolo excursus su Spalletti al Napoli: "Spalletti lo conoscete. E’ una garanzia. Continuerà il mio lavoro con il 4-2-3-1. E’ già avanti insomma…". E sull'Italia campione d'Europa: "Più che felice sono stato orgoglioso. Siamo riusciti a prenderci la coppa non con il nostro stile. Nella finale è stata l’Inghilterra a giocare all’italiana. Mancini ha invece preso una direzione diversa. La sua intuizione è stata sorprendente per noi e per gli avversari. Mai visto un in azzurro un centrocampo tecnico come quello con Barella, Jorginho, Verratti, Locatelli e gli altri. Messa rivoluzionaria e vincente".

 Gattuso, getty images
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