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IL RACCONTO

Guerra Ucraina, dramma Kovalenko: “Preoccupato per mia famiglia. Hanno ucciso miei amici”

Kovalenko

Il racconto del centrocampista dello Spezia

Redazione ITASportPress

Il calcio e la guerra, due temi tanto lontani ma che nelle ultime settimane non sono mai stati così vicini. Il mondo del pallone sta provando a lanciare un messaggio di pace per dire basta al conflitto in Ucraina. Diversi i personaggi del mondo sportivo che stanno dicendo la loro e pubblicamente stanno raccontando anche i personalissimi drammi vissuti. In modo particolare, a La Gazzetta dello Sport, il centrocampista ucraino dello Spezia Viktor Kovalenko ha voluto confessare le sue paure e anche alcuni episodi davvero tragici vissuti da suoi amici.

DRAMMA - "La mia famiglia per fortuna sta bene, ma l’incertezza è tremenda. Non sappiamo quanto potrà durare questa guerra assurda. Kherson è occupata, a 15 km dalla nostra casa sono state sganciate le bombe. Un mio amico è stato cinque giorni nascosto in un rifugio, poi ha provato a scappare. È salito in macchina con suo fratello e una ragazza. Al primo posto di blocco i militari russi hanno fermato l’auto e ammazzato i due maschi", ha raccontato Kovalenko.

PREOCCUPAZIONE - "Sono preoccupatissimo, per provare a dormire almeno qualche ora prendo i prodotti che mi ha suggerito il medico dello Spezia. Ma è davvero complicato. Vivo sempre con il pensiero che all’improvviso possa arrivare qualche brutta notizia. È brutto accendere la televisione e vedere certe immagini. Migliaia di persone sorridevano al futuro, avevano dei sogni e stavano costruendo la loro vita, ma tutto è stato spazzato via dalla guerra. Io però sono sicuro che l’Ucraina si risolleverà".

CALCIO E GUERRA - "Il calcio mi aiuta, almeno per qualche ora mi distraggo. Spero di poter giocare con l’Ucraina i playoff per il Mondiale: avrebbe un significato particolare. Lo Spezia mi sta aiutando tantissimo, è un club meraviglioso. Come una grande famiglia. Solo che io adesso voglio riabbracciare la mia: quella che sta a Kherson, pronta a usare un fucile per difendere la vita".

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