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I vizi di Arshavin, la confessione nella sua biografia: “Tra alcool, donne e.. un cavallo”

Arshavin (getty images)

"Se potessi vietare alle donne di guidare lo farei"

Redazione ITASportPress

Andrei Arshavin è stato senza dubbio uno dei più grandi talenti del calcio russo. La sua ultima apparizione da calciatore risale al novembre del 2018 quando a 37 anni decise di lasciare il calcio giocato. Lo ha fatto in Kazakistan, appendendo gli scarpini al chiodo lontano dai maggiori campionati e dalle grandi tentazioni che lo hanno accompagnato nel corso della sua vita da giocatore.

Vizi e aneddoti che sono stati ben raccontati nella sua biografia uscita nelle scorse ore dal titolo 555 domande e risposte su donne, soldi, politica e calcio. Da un tram che lo prese in pieno e lo sollevò di 10 metri mentre andava all'allenamento o alla paura del buio o della profondità dell'oceano. Fino alle parole sulle donne che, secondo Arshavin non dovrebbero stare alla guida: "Secondo me, donne e uomini sono creature totalmente diverse. Se avessi il potere di vietare alle donne di guidare macchine e avere la patente, lo farei senza pensarci due volte".

Parole che si aggiungono ai tanti scandali avvenuti nella vita di Arshavin come quando, dopo una nottata in uno strip club, decise di chiamare un maneggio e farsi portare un cavallo per tornare a casa. Oppure, i suoi pensieri sul doping: "Secondo me, in tutti gli sport individuali c'è il doping: è semplicemente impossibile senza. Con questo dico che nel nuoto, sci e ciclismo, secondo me, tutti sono dopati".

Ad ogni modo il talento ex anche dell'Arsenal ha avuto la possibilità di mettersi in mostra anche nel calcio con il suo più grande successo: il campionato vinto con lo Zenit San Pietroburgo nel 2007 e la Coppa Uefa l'anno successivo. Titoli che rimangono, esattamente come la sua vita da rockstar.