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Ibrahimovic: “Ogni giorno ho dolori ma questo Milan mi fa sentire giovane”

Ibrahimovic

L'attaccante di Svezia e Milan si racconta

Redazione ITASportPress

Lunga intervista al Guardian per Zlatan Ibrahimovic che ha avuto modo di soffermarsi su diversi temi legati alla sua attualità calcistica tra stato di forma, Nazionale e, ovviamente, il Milan. Lo svedese ha raccontato anche il recente episodio avuto con Azpilicueta nella gara contro la Spagna che gli farà perdere con ogni probabilità il playoff di marzo per qualificarsi al Mondiale.

Parla Ibrahimovic

Ibrahimovic

"Anche questa mattina ho avuto dolore ovunque ma finché ho degli obiettivi, finché ho l'adrenalina, vado avanti. So che sto arrivando a qualcosa di buono. Continuerò a farlo finché posso. Non voglio avere quel rimpianto se mi fermo e poi, tra un paio d'anni, mi siedo e dico: 'Avrei potuto continuare perché mi sentivo bene'", ha spiegato con la solita lucidità Ibrahimovic. "È meglio essere completamente finiti e dire: 'Non ce la faccio più'. Ma posso ancora farlo e lo sto facendo".

"Perché vado avanti? Non si tratta di contratti o di essere famosi. Non ne ho bisogno. L'unica cosa che mi fa andare avanti è l'adrenalina perché ogni mattina ho dolori ovunque. Ma ottenere altri due follower non ti guarirà. Ottenere più soldi non ti guarirà. Ottenere attenzione non ti guarirà. Quello che ti guarirà è l'adrenalina. Non ho problemi a soffrire. Per me soffrire è come fare colazione. Ma molte persone non capiscono la sofferenza perché la nuova generazione deve fare poco per ottenere qualcosa. Sono molto orgoglioso di appartenere alla vecchia generazione, che doveva fare molto per ottenere qualcosa".

E sul Milan: "È incredibile. Mi fanno sembrare giovane. Il Milan fa questo effetto, come Benjamin Button. Dopo sei mesi qui avrai i capelli scuri, fidati". E sui compagni: "Sono molto orgoglioso perché vedo questi giovani giocatori assumersi più responsabilità, cambiare mentalità. Questa è la mia felicità ora. Questa è la mia adrenalina. Esco e corro tanto quanto loro. Lo faccio perché quando i giovani mi vedono lavorare dicono: 'Dopo tutto quello che ha fatto sta ancora lavorando. Devo farlo anche io perché lo sta facendo anche lui'. E' così che cerco di dare l'esempio".

Infine un pensiero alla Nazionale e a quell'episodio con Azpilicueta: "Ho fatto una sorta di placcaggio e l’ho fatto di proposito", ha ammesso lo svedese che rischia di perdere il playoff per andare al Mondiale. "Non mi vergogno a dirlo, perché lui ha fatto qualcosa di stupido nei confronti di un mio compagno. Anche il mio è stato un gesto stupido, ma significava: ‘Non lo devi fare. Non hai le palle per farlo contro di me. Ti mostro cosa succede se lo fai a me’. Non è stata una buona cosa da fare per me, ma lo rifarei, perché questo sono io".

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