ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

gazzanet

Ibrahimovic senza limiti: “Mi manca la Nazionale. Milan? Questione di testa e adrenalina…”

Ibrahimovic (getty images)

Lo svedese parla a 360°

Redazione ITASportPress

Zlatan Ibrahimovic si confessa e lo fa dopo la vittoria del Pallone d'Oro svedese. L'attaccante del Milan ha rilasciato un'interessante intervista a Aftonbladet parlando anche del futuro in Nazionale e non solo.

Ibrahimovic a 360°

 Ibrahimovic (getty images)

"La questione Nazazionale? Posso dire che sia ovvio che mi manchi giocare per la Svezia. Se a qualcuno non manca tutto ciò, vuol dire che ha chiuso la sua carriera. Io non ho ancora finito ma penso sia una cosa che deve partire dal ct. A me piacerebbe giocare e vestire ancora quella maglia", ha detto Ibrahimovic.

E ancora: "Covid-19? Solo un paio di settimane, non è stato difficile. Mi dissero di abbandonare l’allenamento, poi un sacco di domande. Mi hanno rifatto il test tre volte per essere sicuri, così sono rimasto a casa. Dopo cinque giorni non sentivo più i sapori, né del cibo, né del caffè e ho iniziato ad allenarmi solo dopo una settimana, prima non riuscivo. Alla mia età serve la mentalità, non solo il talento". Sulla sua forma fisica: "Mi sento vivo, so che posso giocare e fare quello di cui sono capace. Poi i risultati parlano da soli ed è un onore vincere di nuovo questo premio, ma senza il duro lavoro non si ottiene nulla. Se potessi correre 90 minuti senza sosta lo farei, ma non posso. Sono onesto con me stesso, ho bisogno di più tempo per recuperare dopo uno scatto".

"Il ritiro? Volevo aprire un nuovo capitolo della mia vita e stare con la famiglia. Poi Raiola mi ha detto ‘Devi chiudere in Europa, fai solo sei mesi a Milano, dopodiché puoi smettere’. Con Mihajlovic parlammo, gli risposi che lo avrei fatto gratis al Bologna ma che non ero lo stesso calciatore di dieci anni fa. Poi però vidi il Milan perdere a Bergamo, quella è stata una sconfitta vergognosa. Abbiamo cominciato a sentirci e ho iniziato ad avvertire l’adrenalina di andare al Milan, una sfida complicata ma non impossibile. La gente diceva che avevo 39 anni e che tutti quelli che erano tornati in rossonero avevano fallito. I primi mesi è vero che sono stati difficili ma poi...".