L'iniziativa

Il Bello del calcio fa boom su Instagram: la community più grande d’Italia scova talenti

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L'ideatore di questa community ha svelato il suo progetto a Itasportpress

Redazione ITASportPress

I social network sono ormai diventati un importante strumento di comunicazione anche per le squadre di calcio. Stesso discorso vale per i giocatori che contano attentamente il numero dei propri follower, interagendo e condividendo con loro le proprie emozioni. Molto attento a questa tematica è Alessio Catalano che ha aperto un profilo Instagram sul calcio giovanile ed ha raggiunto in breve tempo traguardi importanti. Su Instagram seguono ilbellodelcalcio più di 100 mila persone. Un risultato prestigioso e un numero considerevole per un ragazzo appena 19enne che abbiamo  incontrato allo Sheraton Hotel di Milano nei giorni "caldi" del calcio-mercato.  Tra agenti, mediatori, direttori, dirigenti e presidenti ci si accorge subito che Alessio, nato e cresciuto a Milano ha qualcosa di diverso.

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IL PROGETTO - "Gestisco la community più grande in Italia - lo dice quasi con imbarazzo segno di una grande umiltà il giovane Catalano - che tratta giornalmente il calcio giovanile mettendo in mostra le gemme che scoviamo". Ma chi è Alessio Catalano? Lui non esita e si descrive semplicemente così: "Sono nato il 5 luglio del 2002 a Milano. Ma forse il mio cognome potrebbe tradire origini calabresi, di cui vado molto fiero. Mio papà è di Scilla (Reggio Calabria), mentre mamma è di Mileto (Vibo Valentia)".

LE IDEE - Si definisce un ragazzo con una fortissima passione per il calcio, passione coltivata da piccolo "Ho giocato per tanti anni, e tra i miei compagni, da bambino, ho avuto anche Rondo Da Sosa, oggi rapper famosissimo sulla scena, ma mai a livelli alti. Ormai da 4 anni passo tutti i weekend sui vari campi d’Italia a cercare - e scoprire - i talenti del futuro". Ha le idee chiare ed istinto. Sottolinea come "sono stato tra i primi a vedere e consigliare giovani come Esposito, Moro, Calafiori, Colombo e molti altri ancora".

LE ORIGINI - Accento milanese, timido ma che non nasconde l'amore per la sua terra natia: "Sono molto legato alla mia terra di origine e al Sud in generale. Il mio cuore calabrese mi spinge a denunciare il fatto che al sud ci siano molti talenti, molte potenziali perle del nostro calcio, che potrebbero fare benissimo se venissero valorizzati di più". Se dovessi dire qualcosa agli operatori del calcio? "Farei un appello agli osservatori dei top club: spingete la vostra ricerca in tutta Italia e fidatevi, anche al sole del sud crescono potenziali campioni. Sono un patrimonio e come tale dobbiamo valorizzarlo". Se deve scegliere dove passare del tempo, Alessio non esita: "A Scilla: appena mi è possibile torno, per trovare i miei amici per passare un po’ di tempo lontano dalla vita confusionaria della città. Ho avuto il piacere di visitare il centro sportivo della Reggina qualche mese fa e ho potuto osservare alcuni talenti molto interessanti: Valerio Farcomeni, Antonio Palumbo, Matteo Antoci, Simone e Andrea Pagni. Giocatori che, se continueranno a giocare come stanno facendo, potrebbero approdare a breve in qualche big del Nord".

LA PROMESSA - Lui un ragazzo del nord, che studia economia e che ancora non sa che presto diventerà un importante influencer, non ha un "interesse" diretto per quello che dice ed ha un pensiero per il Sud "Già, la speranza è che queste giovani promesse possano salire in Settentrione e cercare fortuna lì, perché ritengo che al sud le strutture siano poco adeguate per far crescere i ragazzi nella maniera giusta. E i grandi club del sud non aiutano abbastanza le piccole realtà". Idee chiare che sottolineano come ci siano alcune realtà importanti: "In questa ottica una Academy che sta lavorando molto bene è la Segato, scuola calcio Juve, capace ogni anno di mandare dei loro ragazzi in big italiane: Rovere, De Salvo, Pellicanò, Giorgi e Bevilacqua sono solo alcuni dei tanti esempi" Lasciamo Alessio con una stretta di mano ed un impegno, di rivederci quando toccherà quota cinquecentomila.

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