Palanca è il miglior marcatore della storia del Catanzaro con 134 reti in 368 partite complessive. 115 i centri realizzati negli 11 campionati disputati con la maglia giallorossa in due riprese differenti: tra il 1974 e il 1981 e poi tra il 1986 e il '90, dopo le non esaltanti esperienze a Napoli e Como.
Quattro i tornei di Serie A giocati da Palanca con il Catanzaro, sei quelli di B, uno di C1, quello vinto dalla squadra nel 1987 anche grazie ai 17 gol di Palanca, capocannoniere del campionato così come accadde nove anni prima in Serie B (18 gol), anche in quel caso al termine di un torneo vinto dal Catanzaro che ottenne la seconda promozione in A della propria storia.
La terza sarebbe sfumata tra le polemiche nel 1988, a causa di un rigore sbagliato proprio da Palanca contro la Triestina, ma anche della controversa e decisiva gara di Bologna del 10 aprile '88, condita da alcune decisioni arbitrali discutibili.
Attaccante minuto, di appena 169 cm, ma dalla classe purissima, in possesso di un piede sinistro con pochi eguali, Palanca fu capocannoniere assoluto anche della Coppa Italia '78-79, che vide il Catanzaro spingersi fino alla semifinale, venendo eliminato dalla Juventus.
Palanca è però entrato nella leggenda soprattutto grazie alla specialità dei gol direttamente da calcio d'angolo. Ben 13 quelli realizzati in carriera, tre dei quali in una sola gara, un mitico Roma-Catanzaro del 4 marzo '79.
A favorire queste magie, quindi, non fu solo il proverbiale vento di Catanzaro, bensì le qualità tecniche di un calciatore noto anche con altri soprannomi che non hanno bisogno di presentazioni, da 'Piedino di fata' a 'Massimè' fino a 'L'imperatore della Ovest'.
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