Andres Iniesta si racconta e lo fa nel corso di una lunga ed interessante intervista rilasciata a DAZN. Il centrocampista spagnolo, leggenda del Barcellona e attualmente in Giappone al Vissel Kobe ha parlato del presente ma anche di futuro con quel giorno, che sarà doloroso, in cui dovrà dire basta al calcio giocato.
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Iniesta e il futuro: “Addio sarà duro. Mi vedo allenatore”
Il centrocampista spagnolo ripercorre la sua vita, calcistica e non
Iniesta, la scelta del Giappone
Dall'addio al Barcellona fino al Giappone con la stessa grinta e voglia di fare bene: "Ho lo stesso entusiasmo di sempre, sia durante gli allenamenti sia in campo. Continuo ad avere la stessa passione per il calcio", ha raccontato Iniesta. "Continuo a divertirmi, questo è il mio obiettivo giorno dopo giorno ed è quello che mi piacerebbe sentire da qui in avanti, non so fino a quando ma spero ancora per un po'. Il giorno che non sarà più così, il cammino dovrà essere un altro". E sull'esperienza al Vissel Kobe: "L'arrivo al Barcellona a 12 anni e quello in Giappone a 34 sono stati i due cambi più importanti della mia vita. In entrambi i casi non sono state decisioni facili. Ero un ragazzino nel primo caso, un uomo e padre di famiglia dopo. Cambia tutto. Il modo di pensare e vedere le cose. Ora qui è tutto diverso. Conosci un altro Paese, un'altra cultura, un altro campionato, altri rivali, altri compagni, che mi hanno aiutato a migliorare ancora di più. Continuano ad arricchirmi sotto tanti aspetti e non ti nego che sono e siamo felicissimi della nostra scelta, dell'esperienza che stiamo vivendo e del contesto, molto felici".
Addio e futuro
Ma prima o poi arriverà il giorno in cui anche l'uomo legato al calciatore dirà basta, ma non totalmente: "Mi piacerebbe continuare nel calcio in qualche modo. L'ho già detto in alcune occasioni, diventare allenatore, continuare a stare vicino al campo è qualcosa che mi interessa, mi piace l'idea e vedo tutto in maniera diversa rispetto a qualche tempo fa", ha confermato Iniesta. "Parlo ogni tanto con alcuni di loro, con Xavi moltissimo, non solamente di cose specifiche ma anche in generale. Fino a un anno e mezzo fa era un giocatore, ora allenatore e ci siamo scambiati alcuni consigli, anche con altri che hanno cominciato da poco". E sul giorno dell'addio: "Dico la verità. Mi è capitato di pensare al giorno della mia ultima partita e so che sarà dura. Sarà un giorno difficile e già oggi me lo immagino molto complicato. Il giorno in cui realizzi che la domenica successiva non ci sarà nessuna partita da giocare. Sarà difficile e per questo sto cercando di prepararmi in qualche modo, per affrontare al meglio ciò che verrà dopo. So già che sarà terribile, pensare sia l'ultima partita e che non ce ne sarà una dopo...".
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