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Insulti sessisti all’arbitro? La gara non va sospesa

Clamorosa decisione del giudice sportivo a Frosinone riferita alla gara Arpino-Itri del campionato di Promozione

Redazione ITASportPress

Gli insulti sessisti? Se non c’è violenza fisica non devono portare alla sospensione della partita. Questa la clamorosa decisione presa dal giudice sportivo relativamente alla partita tra Arpino ed Itri, giocata lo scorso 15 ottobre e valevole per la Promozione laziale.

La gara fu sospesa a pochi minuti dalla fine dall’arbitro Sara Mainella, proprio a causa di insulti sessisti.

Dopo l’espulsione al 40’ del secondo tempo del giocatore di casa Gregorio Altobelli, che protestava a propria volta per il rosso esibito ad un compagno, l’arbitro fu oggetto di insulti e minacce. Il direttore di gara si rifugiò negli spogliatoi, ma vista anche la presenza “della forza pubblica che non ha ritenuto necessario l’intervento per sedare atti di violenza”, secondo il giudice sportivo, che ha esaminato e accolto il ricorso dell’Arpino, la gara si sarebbe dovuta riprendere non essendoci stata “violenza fisica”.

Un gesto “isolato di un calciatore "che era stato bloccato”, scrive il giudice sportivo riferendosi ad Altobelli, quindi la gara poteva riprendere.

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