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Italia, Bernardeschi: “Toccato il fondo si può solo risalire”

L'attaccante della Juventus parla del difficile momento degli Azzurri e difende Mancini: "È l'uomo giusto, ma serve tempo"

Redazione ITASportPress

Se la nuova Italia a rischio retrocessione in Serie B della Nations League cerca dei leader, potrebbe averne trovato uno in Federico Bernardeschi.

L'attaccante della Juventus, escluso dalla partita contro il Portogallo dopo essere stato tra i pochi a salvarsi contro la Polonia, ha concesso un'intervista a Undici, nella quale ha parlato senza peli sulla lingua del momento del calcio italiano e della Nazionale, prima di fare un bilancio dei primi 15 mesi alla Juventus.

Si parte con un'ode al ct, considerato l'uomo giusto per ripartire: "Mancini è l’uomo giusto per ripartire. Sa cos’è il calcio, è stato un grandissimo campione e anche un grandissimo allenatore. E lo sarà ancora. Bisogna dargli fiducia e avere pazienza nel suo lavoro. Se si vuole tutto subito, alla fine si stronca tutto. Se subito ci si aspetta un’Italia che vince 4-0 le prime cinque amichevoli, c’è qualcosa che non va. Quando si tocca il fondo bisogna solo prendersi per mano, tutti insieme, e risalire e bisogna andare tutti nella stessa direzione: la stampa, i giocatori, gli addetti ai lavori"

Poi, l'appello si sposta all'ambiente: "Serve una mentalità che ci riporti in alto, dove merita di stare l’Italia. Che faccia crescere i giovani, che rafforzi il rapporto con l’allenatore e la dirigenza. Ci dev’essere un nucleo che lavori per uno stesso obiettivo, quello di far ripartire il calcio italiano. Questo gruppo di giocatori vale, ci sono tanti giovani di personalità e di prospettiva, ma proprio perché giovani, serve tempo"

Quanto alla Juventus, Federico svela di essere ormai parte integrante del gruppo, prima di raccontare il Ronaldo "segreto": "I primi due mesi ho un po’ patito dal punto di vista fisico, non su quello mentale, perché i compagni mi hanno fatto integrare benissimo. Questo è un contesto che ti aiuta a crescere tantissimo, se sei un ragazzo intelligente che apprende le cose capisci molto di più che in un’altra società. Ronaldo? Quello che fa in campo è sotto gli occhi di tutti, è uno dei più forti di sempre, ma anche al di fuori è un professionista esemplare. Dobbiamo imparare dalla sua mentalità, con lui si può intraprendere una strada ancora più vincente".