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Italia, Di Biagio: “Buffon giocherà, ma Donnarumma e Perin sono pronti. Verratti dia di più”

Il ct azzurro ha parlato da Coverciano in vista delle amichevoli contro Argentina e Inghilterra

Redazione ITASportPress

L'esperienza da ct di Gigi Di Biagio può cominciare. Quanto durerà lo dirà solo il tempo, ma molto potrebbe dipendere dall'esito delle amichevoli di lusso contro Argentina e Inghilterra, rispettivamente il 23 marzo a Manchester e il 27 a Wembley.

Per i nostri avversari sarà un utile test pre-Mondiale, per gli azzurri solo l'occasione per ripartire, cinque mesi dopo la disfatta contro la Svezia costata l'addio alla fase finale di Russia 2018.

Lunedì pomeriggio Di Biagio ha parlato in conferenza stampa da Coverciano, anche per spiegare le proprie scelte in sede di convocazioni. Al suo fianco il sub-commissario della FIGC Alessandro Costacurta.

'CASI' BUFFON E BALOTELLI - La prima domanda è sul Capitano e su una convocazione che ha fatto discutere: "Gigi è un monumento ed è qui per aggregare, ma anche per giocare, dare un qualcosa in più. È un valore aggiunto dentro e fuori dal campo. Giocherà una o due partite, non so, valuterò nel corso dei giorni. Comunque abbiamo altri due qui che sono pronti a pronti a rubargli il posto quando invecchierà un pochino...: Donnarumma è un grandissimo portiere, poi per un errore per tutti è diventato scarso, Perin l'ho avuto nell'Under 20". Chi invece non c'è, a dispetto delle previsioni, è Mario Balotelli: "Ho già spiegato, in maniera molto chiara, che i numeri sono molto chiari per gli attaccanti, ma devono essere condite in certe prestazioni. Io ho guardato, valutato e deciso. Ho pensato che per il mio bene e per la mia squadra siano le scelte migliori. Ora va così, ma non c'è nessuna chiusura".

DA DOVE RIPARTIRE - "Purtroppo il passato non si può cambiare, siamo fuori dal Mondiale e dobbiamo ripartire. Non siamo ai livelli delle più forti al mondo, ma nemmeno tra le peggiori. Si può ricreare una squadra, ripartiremo dai calciatori che ho visto crescere. Di certezze ne abbiamo, tanti giocatori sono titolari anche nelle grandi squadre, come Candreva o Gagliardini, Insigne che è una certezza e Belotti che si sta riprendendo, poi c'è Chiesa che è pronto per stare qui in pianta stabile. Cutrone? Mi hanno convinto le sue prestazioni, il suo entusiasmo, è con noi dall'Under 15. Tutti i calciatori che sono qui, giovani e meno giovani, mi 'servono' per giocare. Non convoco un giovane in più solo per essere elogiato dalla stampa se so già di non farlo giocare".

FUTURO - "So che mi sto giocando qualcosa, cercherò di mettere in difficoltà chi dovrà scegliere, ma non è la priorità. Ora abbiamo altri tipi di problemi. In queste due amichevoli sarà fondamentale perché a nessuno piace perdere, però dev'essere una conseguenza di come giocheremo. Vogliamo imporre il nostro gioco e occupare la metà campo avversaria, a prescindere dal valore delle nostre avversarie".

VERRATTI LEADER - Il centrocampista del PSG ha elogiato Di Biagio senza conoscerlo direttamente... Il ct risponde così: "Per me Marco ha tutto per diventare un giocatore molto importante. Forse è giudicato con troppa severità, ma può fare di più, tutti si aspettano di più. Gli chiediamo un salto di qualità. È uno dei pochi di questo gruppo che gioca in Champions League da anni. Il suo ruolo? Può giocare sia da vertice basso che da interno e per me può giocare insieme a Jorginho".

ADDIO DAVIDE- Primo raduno senza Davide Astori. Di Biagio ne parla a fatica: "Manca qualcosa, lo avverto anche io che pure non ho conosciuto Davide come molti dei giocatori. Comunque l'ho conosciuto abbastanza bene durante i raduni con Prandelli, Conte e Ventura e mi è bastato per capire chi fosse. C'è qualcosa di strano, ma dobbiamo provare a normalizzare, perché altrimenti diventa tutto devastante".

DIFESA DA INVENTARE - Tante le defezioni nel reparto arretrato, l'ultima è quella di Chiellini: "L'infortunio di Giorgio è un problema - ha concluso Di Biagio - che si aggiunge alle assenze di Caldara e Romagnoli e alla tragedia di Davide. Abbiamo perso quattro difensori centrali".

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